Bruxelles – Il 52,4 per cento degli adulti europei (over 18 anni) ha già ricevuto la dose di richiamo di vaccino contro il coronavirus mentre l’82 per cento degli adulti dell’UE ha completato il ciclo vaccinale primario. E’ Ursula von der Leyen a comunicare oggi (28 gennaio) in un video pubblicato sui suoi canali social l’ultimo tassello importante nella sua corsa alle vaccinazioni in Unione Europea. Importante, ma non risolutivo. “Questo è positivo, ma dobbiamo fare di più”, ammette la presidente della Commissione Europea. Esorta “tutti quelli che possono” a “vaccinarsi e avere una dose booster”. “Perché i medici e i dati hanno mostrato molto chiaramente: la vaccinazione e i booster sono la migliore protezione contro la COVID, inclusa (la variante) Omicron”.
La presidente della Commissione Europea mette a fuoco uno dei problemi di questa strategia: le forti divergenze che persistono nei tassi di vaccinazione passando da una parte all’altra del continente. Mentre alcuni Stati membri pensano già alla quarta dose per le persone fragili o immunocompromesse (in attesa dei dati scientifici dell’Agenzia europea dei medicinali), Romania e Bulgaria non hanno nemmeno raggiunto il 50 per cento delle vaccinazioni complete (seconda dose o una con il vaccino monodose di Johnson&Johnson) soprattutto a causa di una forte esitazione alla vaccinazione.
Von der Leyen ha insistito sul fatto che i dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) dimostrano che le terze dosi prevengono i ricoveri e in generale lo sviluppo grave della malattia. “Se tutti gli europei vaccinati ricevessero un richiamo, potremmo evitare circa un milione di ricoveri”, ha stimato. “La pandemia non è terminata e la variante Omicron si sta espandendo molto rapidamente in molti Paesi UE, quindi proteggiamoci”, ha concluso.
Anche con le dosi di richiamo la distribuzione delle vaccinazioni varia molto da Stato a Stato: secondo i dati ECDC 11 Paesi membri non hanno ancora raggiunto la metà della loro popolazione adulta vaccinata con il booster, mentre Danimarca, Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Malta, Lussemburgo hanno già superato la soglia del 60 per cento e qualcuno di loro pensa già a come organizzare la quarta campagna di richiamo, sulla scia di Israele e Cile.