Bruxelles – Il punto di contatto tra sovranità digitale e transizione verde per l’UE è rappresentato da un numero e una lettera, o meglio, un insieme di nuove tecnologie: il 5G. “Queste due priorità per l’Unione Europea andranno di pari passo, già a partire dal semestre di presidenza francese del Consiglio, e noi aiuteremo questo processo attraverso lo sviluppo di reti e infrastrutture 5G“, ha annunciato il direttore della sezione Reti del futuro di DG Connect (dipartimento della Commissione Europea deputato alle reti di comunicazione e tecnologie), Pearse O’Donohue.
Alla conferenza sul 5G organizzata oggi (martedì 25 gennaio) da Forum Europe, O’Donohue ha messo in chiaro che “nel nostro progetto rimane centrale la riduzione della carbon footprint [la stima delle emissioni in atmosfera di gas serra, ndr] delle nuove tecnologie”, ma allo stesso tempo anche le possibilità di “svilupparle per aiutare tutti i settori UE a ridurre il proprio impatto ambientale e diventare sempre più efficienti a livello energetico”.
La quinta generazione di sistemi di telecomunicazione senza fili, che rispetto alle reti 3G e 4G offre maggiori capacità e velocità di trasmissione dei dati, “richiede cooperazione tra gli Stati membri e supporto su progetti transfrontalieri“, ha avvertito il direttore della sezione Reti del futuro di DG Connect. Facendo riferimento al rapporto della Corte dei Conti pubblicato ieri – che ha messo in guardia sulle difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi UE – O’Donohue ha indicato nella Bussola Digitale 2030 il “punto di svolta per modificare lo scenario europeo e colmare le differenze sulla preparazione degli Stati membri all’adozione del 5G“.
Tutte queste sfide dovranno essere affrontate attraverso il coordinamento della Commissione UE di “progetti mirati sullo sviluppo di vie di comunicazione transfrontaliere 5G e coperture di aree urbane e rurali”. Sarà cruciale il ruolo dei fondi dell’Unione Europea, sia quelli del Recovery Fund, sia quelli del programma Connecting Europe Facility: “La trasformazione digitale, che sostiene la transizione verde della società e dell’economia, è uno sforzo comune e i Ventisette dovranno collaborare per lo sviluppo delle reti e delle infrastrutture”, ha aggiunto O’Donohue.
Ultimo punto toccato durante l’intervento, ma non certo per importanza, è la questione della sicurezza informatica: “Senza dubbio si tratta di uno dei temi più rilevanti, anche considerato quanto sta accadendo in Ucraina“. Nonostante la sicurezza sia una materia di competenza dei singoli Stati membri, “dobbiamo lavorare insieme a livello comunitario per preservare il funzionamento del Mercato Unico dagli attacchi informatici e salvaguardare gli standard europei sullo sviluppo e il dispiegamento delle tecnologie”, ha concluso il direttore della sezione Reti del futuro della Commissione UE, ribadendo l’importanza del pacchetto di strumenti sulla cibersicurezza del 5G “per mitigare i rischi e rispondere velocemente agli attacchi”.