Bruxelles – La situazione in Ucraina si deteriora sempre di più, e i venti di un conflitto aperto soffiano sempre più forti. Gli Stati Uniti hanno dato istruzione a personale diplomatico e cittadini americani di lasciare il Paese, come hanno fatto anche altre diplomazie, una mossa che lascia temere il peggio. La Commissione europea decide di liberare un nuovo pacchetto di aiuti da 1,2 miliardi di euro. “Questo pacchetto aiuterà ora l’Ucraina a soddisfare le sue esigenze di finanziamento dovute al conflitto” e “la situazione creata dalle azioni aggressive della Russia”, spiega la presidente dell’esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen, che chiede a Consiglio e Parlamento di permetterne l’erogazione “il prima possibile”.
L’UE continua a difendere Kiev. “L’Ucraina è un paese libero e sovrano“, che in quanto tale “fa le sue scelte”, continua von der Leyen con una precisazione rivolta a Mosca. A Bruxelles nessuno parla di finanziare le spese militari dell’Ucraina in caso di un conflitto aperto, e anche il capo del servizio dei portavoce dell’istituzione, Eric Mamer, si appresta a ribadire che “il messaggio politico” di questo nuovo pacchetto di aiuti da 1,2 miliardi di euro è che “siamo pronti a sostenere le necessità immediate” del Paese. Di fronte alle “tensioni causate dai russi l’UE” c’è la necessità, avvertita a Bruxelles, di mostrare “la solidarietà dell’UE per rispondere a questa situazione”.
Se la Commissione mette a disposizione soldi, dall’altra parte della strada, in Consiglio, i ministri degli Esteri affrontano lo stesso dossier russo-ucraino per cercare di mettere a punto gli altri elementi della strategia di risposta dell’UE al deterioramento della situazione sul territorio. I Ventisette devono capire come comportarsi nella malaugurata ipotesi che la situazione precipiti.