Bruxelles – La Corte di giustizia europea dà il via libera alla proposta di iniziativa dei cittadini a tutela delle minoranze dell’UE. E’ giusto registrare l’atto in quanto riguarda i fondamenti su cui si basa l’UE. Presentata a luglio 2013, l’allora Commissione Barroso la respinse. La dichiarò irricevibile perché ritenne che si spingesse “oltre” l’ambito dei suoi poteri in virtù dei quali poteva presentare una proposta di atto giuridico dell’Unione.
L’iniziativa dei cittadini europei uno strumento che consente alla cittadinanza di partecipare attivamente all’elaborazione delle politiche dell’UE. Si riconosce la possibilità di raccogliere firme a sostegno di azioni che si vorrebbero poi tradotte in atti legislativi. L’esecutivo comunitario non è tenuto a prenderle in considerazione, ma può recepirla a condizione “non sia manifestamente al di fuori dell’ambito dei poteri della Commissione” in virtù dei quali può presentare una proposta di atto giuridico dell’Unione ai fini dell’applicazione dei Trattati.
Nel caso specifico un comitato promosse l’iniziativa “ Minority SafePack – Un milione di firme per la diversità in Europa”, invitando l’UE a migliorare la protezione delle persone appartenenti a minoranze nazionali e linguistiche ea rafforzare la diversità culturale e linguistica nell’Unione attraverso l’adozione di una serie di atti legislativi. Di fronte al rifiuto della Commissione Barroso, il ricorso al Tribunale dell’UE ha visto dare torto all’esecutivo comunitario. A quest’ultimo si contestava il mancato rispetto dell’obbligo di motivazione. Barroso e suoi non avevano offerto sufficienti spiegazioni al loro rifiuto.
E’ intervenuta la Romania nel contenzioso tra Commissione e cittadini, schierandosi con la prima e contestando dinanzi alla Corte la decisione del Tribunale, con il Parlamento europeo che invece si era schierato a sostegno dell’iniziativa. Oggi la Corte segna la vittoria dei cittadini. “Il tribunale non ha commesso errori di diritto nel giudicare che il rispetto dei diritti delle minoranze e il rafforzamento della diversità culturale e linguistica, in quanto valori e obiettivi dell’Unione, devono essere tenuti in considerazione nel quadro delle azioni dell’Unione nei settori previsti da questa proposta”. Questo il responso dei giudici di Lussemburgo. Dunque è giusto registrare l’iniziativa. Ora non resta che procedere.