Bruxelles – Individuare gli ostacoli allo sviluppo, accelerarne la diffusione, rafforzare l’integrazione dei sistemi energetici nell’UE. Inizia a prendere forma la strategia dell’UE per l’energia solare, che la Commissione Europea punta a presentare nel secondo trimestre dell’anno (al più tardi entro fine 2022) e su cui ha avviato ieri (18 gennaio) una consultazione per ricevere i contributi di Stati membri e delle parti interessate. Rimarrà aperta per 12 settimane fino al 12 aprile 2022.
Nel quadro del pacchetto sul clima ‘Fit for 55’ – presentato a luglio – Bruxelles ha previsto una revisione della direttiva sulle energie rinnovabili, per portare la quota di energie rinnovabili nel consumo finale di energia al 40 per cento entro il 2030. A questo obiettivo dovrà contribuire anche l’energia solare che è in aumento, anche se non ancora quanto vorrebbe l’UE: la Commissione stima che nel 2020 l’energia solare rinnovabile ha fornito il 5 per cento del mix di energia elettrica dell’UE, rispetto al 3 per nel 2015. Dopo anni di lentezza nell’installazione di impianti a energia solare nell’UE, le cifre hanno iniziato ad aumentare nel 2018, raggiungendo i 20 Gigawatt di capacità installata nel 2020, ma i progressi variano da uno Stato membro all’altro.
La strategia cercherà di affrontare alcuni ostacoli che rallentano lo sviluppo di rinnovabili made in Europe su larga scala, come il rilascio delle autorizzazioni (un problema burocratico molto presente in Italia), le procedure di appalto, i regimi di sostegno finanziario. Affronterà il problema di rendere l’energia solare a prezzi accessibili e competitivi, promuovendo anche elevati standard di sostenibilità: prende forma l’idea di introdurre requisiti normativi nella progettazione ecocompatibile e dell’etichettatura energetica, ma l’ultima parola spetta alla consultazione.