dall’inviato
Strasburgo – Alla fine Roberta Metsola ce l’ha fatta, è lei la nuova presidente del Parlamento UE. L’eurodeputata maltese del Partito Popolare Europeo è stata eletta al primo turno con 458 voti a favore. È la terza donna alla guida dell’Eurocamera nella storia dell’istituzione, sulle orme di Simone Veil (1979-1982) e Nicole Fontaine (1999-2002). Già prima vicepresidente dal novembre 2020 e presidente ad interim dopo la morte di David Sassoli una settimana fa, Roberta Metsola assume la carica di presidente del Parlamento UE nel giorno del suo 43esimo compleanno e questo la rende la più giovane leader dell’Eurocamera di sempre.
Metsola ha conquistato la presidenza del Parlamento UE grazie all’accordo tra il gruppo del PPE e quelli dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici Europei (S&D) e dei liberali di Renew Europe. Essendo necessaria la maggioranza assoluta dei voti validamente espressi (616 su 705 totali), per essere eletti in questo turno bisognava raggiungere una soglia minima di 309 voti. Per la prima volta nella storia dell’istituzione l’elezione della presidenza del Parlamento UE si è tenuta da remoto, per permettere a tutti i membri dell’Aula di partecipare nel mezzo della nuova ondata di COVID-19. Le sfidanti Alice Kuhnke (Verdi/ALE) Sira Rego (La Sinistra) hanno raccolto rispettivamente 101 e 57 voti.
Chi è Roberta Metsola
Nata il 18 gennaio 1979 a St. Julian’s e cresciuta nel paese di Gżira, Roberta Tedesco Triccas è un’avvocata maltese specializzata in diritto e politica europea. Si è laureata presso l’Università di Malta e il College of Europe a Bruges. Il primo ottobre 2005 ha sposato il finlandese Ukko Metsola, assumendo il suo cognome da coniugata. Sono genitori di quattro figli e hanno corso entrambi per le elezioni del Parlamento Europeo del 2009, senza successo.
Sin da giovane Roberta Metsola ha partecipato alla vita politica del Partito Nazionalista maltese (di centro-destra), prima come membro della formazione giovanile del partito e poi come segretaria generale degli Studenti Democratici Europei (EDS), la sezione studentesca del PPE. Grazie a questo impegno, all’età di 23 anni è stata eletta vicepresidente della Convenzione dei giovani sul futuro dell’Europa, partecipando successivamente alla stesura del Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa e del Trattato di Lisbona.
A livello nazionale, Metsola ha corso per le elezioni del Parlamento UE nel 2004 e nel 2009 tra le fila del Partito Nazionalista, fallendo l’obiettivo in entrambe le tornate elettorali. Successivamente è stata addetta alla cooperazione giuridica e giudiziaria alla Rappresentanza permanente di Malta presso l’Unione europea e consulente legale dell’alta rappresentante dell’UE per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Catherine Ashton, tra il 2012 e il 2013.
L’appuntamento con il destino di eurodeputata si è concretizzato il 24 aprile 2013, con le elezioni suppletive del seggio lasciato vacante da Simon Busuttil, leader del partito nazionalista di Metsola e in quell’anno eletto al Parlamento di Malta. Dopo aver bissato come candidata di punta del Partito Nazionalista alle elezioni europee del 2014, ha fatto parte della commissione speciale d’inchiesta sul riciclaggio di denaro, l’elusione e l’evasione fiscale (PANA) del Parlamento UE, che ha indagato sulle rivelazioni dei Panama Papers (inchiesta internazionale su oltre 200 mila società offshore). A proposito del tema della lotta alla corruzione, Metsola sta portando avanti da anni la memoria di Daphne Caruana Galizia, giornalista maltese assassinata nel 2017 per le sue inchieste sul riciclaggio di denaro sporco ad alti livelli statali.
Il 12 novembre 2020 è stata eletta prima vicepresidente del Parlamento UE, subentrando all’irlandese Mairead McGuinness, a sua volta nominata commissaria europea per la Stabilità finanziaria e i servizi finanziari nella commissione von der Leyen al posto del dimissionario Phil Hogan. Metsola è stata la prima eurodeputata maltese a ricoprire questa carica, prima della più importante elezione a presidente del Parlamento UE. La sua candidatura ufficiale era stata resa nota a fine novembre dello scorso anno, aprendo la corsa per la successione del presidente David Sassoli allo scoccare della metà della legislatura. Il passo indietro dello stesso Sassoli a metà dicembre da una possibile rielezione aveva reso la candidata del PPE la favorita nella corsa, a cui successivamente si erano aggiunti Sira Rego (La Sinistra), Kosma Złotowski (ECR, poi ritiratosi all’ultimo minuto) e Alice Kuhnke (Verdi/ALE).
Per una settimana esatta è stata presidente ad interim, a causa del decesso del presidente Sassoli. L’apertura della sessione plenaria che ha designato Metsola numero uno del Parlamento UE si era aperta ieri (lunedì 17 gennaio) con le sue parole alla cerimonia di commemorazione del presidente defunto: “Un amico, un mentore, un leader, avevi ancora molto da fare, ma questa assemblea onorerà per sempre il tuo operato”.
I malumori sulla nuova presidente del Parlamento UE
Nonostante l’elezione a larga maggioranza della nuova presidenza del Parlamento UE, il nome di Roberta Metsola lascia qualche disagio e malumore nei corridoi di Strasburgo, in particolare tra socialdemocratici e liberali (Verdi e la Sinistra si sono schierati contro). L’eurodeputata maltese è sì una popolare moderata e ha lavorato negli anni a diversi file sulla lotta all’omofobia e alla gestione della migrazione attraverso accordi tra gli Stati membri, ma diversi colleghi non le perdonano le sue posizioni anti-abortiste.
L’ultima polemica era stata sollevata nel giugno dello scorso anno, quando Metsola aveva difeso la sua scelta di votare contro la risoluzione sull’accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva, che ha dichiarato anche l’aborto un pilastro dell’uguaglianza di genere e dei diritti delle donne. La neo-presidente del Parlamento UE difende la posizione del suo Paese sulla questione dell’interruzione di gravidanza: attualmente Malta è il Paese dove vige la legislazione più restrittiva di tutta l’Unione Europea (anche più della Polonia, sempre al centro delle polemiche), dal momento in cui l’aborto è illegale in qualsiasi caso.
Per non aprire conflitti all’interno dell’Aula, Metsola dovrà dimostrare di riuscire a scindere la propria posizione personale (e nazionale) sulla questione rispetto alla volontà della maggioranza parlamentare, puntando sulla difesa dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali tout court. Per la più giovane presidente del Parlamento UE, il primo giorno sul seggio più alto dell’Aula di Strasburgo inizia già con tutto da dimostrare e con la pesante eredità di David Sassoli sulle spalle.