dall’inviato
Strasburgo – Dopo il nero della cerimonia di commemorazione di David Sassoli, il bianco delle tre candidate alla presidenza del Parlamento UE, che hanno presentato questa mattina (martedì 18 gennaio) il proprio discorso programmatico ai colleghi e alle colleghe prima dell’inizio delle operazioni di voto (le prime da remoto nella storia dell’istituzione).
Sono Roberta Metsola (PPE), Alice Kuhnke (Verdi/ALE) e Sira Rego (La Sinistra) le pretendenti a raccogliere l’eredità di Sassoli. Aldilà delle previsioni della vigilia, una cosa è certa: con il ritiro al fotofinish del candidato di ECR, Kosma Złotowski, sarà donna la nuova leader del Parlamento UE. A legare le tre arringhe delle candidate sono altrettanti punti fondamentali: la parità di genere, la transizione verde dell’Europa e i valori del presidente Sassoli da portare avanti.
La parità di genere
“Dobbiamo schierarci al fianco di tutte le donne, quando i politici dicono che non possiamo avere il controllo dei nostri corpi”, ha tuonato la candidata dei Verdi. “Sarà l’eredità di Simone Veil [prima presidente del Parlamento UE, ndr] a guidarmi, con iniziative per il diritto alla salute sessuale, ovunque sia minacciato in Europa“. Kuhnke ha parlato di “tolleranza zero sul sessismo” e di “un Parlamento femminista, che difenda, protegga e sia la casa di tutte e tutti i cittadini”.
Tra le tre candidate alla presidenza del Parlamento UE, la più impetuosa è stata quella della Sinistra: “Non faremo nessun passo indietro sul diritto all’aborto e sul poter decidere sul proprio corpo“. Tra gli applausi della sinistra dell’arco parlamentare, Rego ha alzato il pugno al cielo ricordando che “noi donne abbiamo scritto la storia e continueremo a farlo attraverso la sorellanza e il rafforzamento della nostra voce”.
Su questo punto però tutti gli occhi erano rivolti alla candidata del PPE, a causa delle sue posizioni controverse sul diritto all’aborto: “Non si tratta solo di difendere i diritti delle donne, ma permeare tutta la nostra azione con la lotta per l’uguaglianza“, ha voluto chiarire Metsola. La nuova presidente “dovrà dare spazio alle ragazze e all’uguaglianza di genere”, ha aggiunto l’eurodeputata maltese, che ha ribadito di sapere “cosa significa essere inquadrata e incasellata come donna”.
La transizione verde
La lotta ai cambiamenti climatici e l’impegno per un’Europa più verde è stato un tema permeante in tutti e tre i discorsi delle candidate alla presidenza del Parlamento UE. “Servono risultati sulla giustizia sociale e la transizione verde, dobbiamo attivarci con un’azione più decisa sul clima e la difesa della biodiversità“, è stata l’esortazione di Kuhnke, che ha anche promesso di “costruire pannelli solari sopra i tetti delle sedi del Parlamento Europeo”.
Per Metsola “è ora di diventare il primo continente a emissioni zero, possiamo farlo se mettiamo da parte le trincee del passato e guardiamo al futuro. Il punto focale della candidata del PPE, ripagata da un lungo applauso dei membri dell’Eurocamera – dalla destra di ID alla sinistra degli S&D – è il “miglioramento della società europea e della vita di tutte le persone, rendendo un servizio sulle sfide più importanti”.
Dalla Sinistra, Rego non ha usato giri di parole: “Viviamo in un mondo con risorse limitate, servono decisioni ferme per affrontare l’emergenza climatica“. L’eurodeputata spagnola ha collegato la “necessità di più democrazia e coinvolgimento dal basso” alla “promozione di decisioni che rispondano alla crisi eco-sociale”, in modo da cogliere questo momento storico come “‘un’opportunità per uscire dalla crisi senza lasciare indietro nessuno”.
Nel nome di Sassoli
Quindi il ricordo del presidente Sassoli, deceduto esattamente una settimana fa. Uno sprono per le tre candidate alla presidenza del Parlamento UE, da cui ognuna ha attinto valori e ideali da portare avanti nel caso di elezione. “La democrazia e il progresso si raggiungono solo ampliando i diritti e l’uguaglianza, con l’antifascismo che è cemento per la coesione dell’europeismo”, ha ribadito Rego: “Il pensiero va al presidente Sassoli e a tutto ciò che ha rappresentato, per un’Europa più giusta, equa e fraterna”. La candidata della Sinistra ha insistito sull’allontanarsi dall’estrema destra “che porta odio, violenza e paura, perché i diritti di tutti si trasformino nel privilegio di pochi”.
L’eurodeputata svedese dei Verdi ha ricordato Sassoli per essersi speso “per la difesa dei valori europei e della solidarietà” e ha confermato di voler “portare avanti il suo impegno con tre parole: ‘uniti nella diversità’, anche nel Parlamento Europeo“. Dopo aver ricordato le discriminazioni subite sin da bambina per il colore della pelle e della sua azione politica nata “dalla paura, dalla rabbia e dall’impegno”, Kuhnke ha ricordato a più riprese che “ascolterò le minoranze, i giovani e i coraggiosi che salvano la vita dei migranti”.
E infine la testimonianza di Metsola, da una settimana presidente ad interim (e a un passo dall’elezione alla presidenza): “Voglio proseguire la lotta del presidente Sassoli, che ci ha insegnato a superare i disaccordi attraverso il dialogo con la controparte“. Secondo l’eurodeputata maltese, “la nuova presidente deve unire e concentrarsi sulla diplomazia parlamentare, gettando ponti per trovare la via di mezzo” tra tutte le compagini parlamentare, “anche quando non è facile, come sulle questioni dei diritti LGBT+, della gestione della migrazione e della lotta alla corruzione”. L’ultimo appello di Metsola si richiama alle parole di Sassoli rivolte al Consiglio UE di dicembre, il suo ultimo discorso pubblico: “Siamo un’istituzione unica al mondo, ma dobbiamo rafforzarla con nuove riforme, perché questa seconda metà della legislatura sia una finestra di opportunità”.