Bruxelles – Le vittime di incidenti ferroviari diminuiscono nell’UE, ma aumentano in Italia. Il raffronto tra il 2019 e il 2020 se è positivo per l’Unione nel suo complesso, è invece negativo per il sistema italiano. Il bilancio complessivo sorride alle ferrovie a dodici stelle a al loro grado di sicurezza. In un anno, rileva Eurostat, il numero di morti per incidenti su rotaia è sceso da 1.515 a 1.331, vale a dire 184 decessi in meno. Ma nella speciale classifica risalta il dato italiano: +14 in un anno. I passeggeri rimasti vittima di incidenti nello Stivale salgono da 75 a 89.
E’ questo il dato peggiore tra tutti i principali Paesi dell’eurozona. La mortalità diminiusce in Francia (-19), Germania (-4), Paesi Bassi (-5). Solo in Spagna si registrano passi indietro (+2).
Attenzione però. I numeri non si riferiscono solo a disguidi nel servizio trasporti. Non ci sono solo deragliamenti o scontri di convogli dietro il numero delle vittime di incidenti ferroviari. Nel 2020 gli eventi fatali causati da materiale rotabile in movimento sono stati i più comuni, rappresentando circa la metà (51 per cento) di tutti gli incidenti ferroviari. L’altra categoria principale è rappresentata dagli incidenti ai passaggi a livello (26 per cento), compresi gli incidenti che coinvolgono i pedoni.
Altro elemento da considerare è la pandemia. Eurostat rileva che il numero potrebbe essere falsato dalla riduzione della capacità delle carrozze e limitazioni agli spostamenti. La diminuzione nel 2020 è stata influenzata anche dal forte calo del trasporto ferroviario di passeggeri a seguito dell’epidemia di COVID-19.