Bruxelles – La crisi in Ucraina si allarga allo spazio digitale. Nella notte tra giovedì e venerdì (13-14 gennaio) diversi siti di ministeri e agenzie governative ucraini (tra cui quello degli Affari esteri, dell’Istruzione e della Scienza e del Servizio per le situazioni di emergenza) sono stati colpiti da un attacco informatico ancora non rivendicato, ma in concomitanza con un’escalation di tensione nelle ultime settimane al confine occidentale con la Russia.
Dopo l’attacco informatico, il sito ufficiale del governo dell’Ucraina è stato ripristinato, mentre appaiono ancora irraggiungibili tutte le altre pagine web colpite. Questa mattina il sito del ministero degli Esteri mostrava un messaggio in lingua ucraina, russa e polacca: “Ucraini! Tutti i vostri dati personali sono stati cancellati e sono impossibili da ripristinare. Tutte le informazioni su di voi sono diventate pubbliche, abbiate paura e aspettatevi il peggio”.
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa AFP, il servizio di sicurezza del governo ucraino ha fatto sapere che non si è verificata nessuna fuga di dati personali. La polizia informatica è già sul caso e i primi sospettati sono i gruppi di hacker russi, che negli ultimi anni sono già stati responsabili di diversi attacchi informatici in Ucraina (e anche in Germania, poche settimane prima delle elezioni federali del 26 settembre 2021).
In risposta all’attacco informatico “l’Unione Europea sta mobilitando tutte le sue risorse per offrire supporto all’Ucraina“, ha commentato l’alto rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, a margine della chiusura del vertice informale dei ministri UE per gli Affari esteri a Brest (Francia). “Abbiamo convocato una riunione d’emergenza degli ambasciatori del comitato politico e di sicurezza dell’UE per capire quale assistenza tecnica si può fornire all’Ucraina”, ha aggiunto Borrell, che ha sottolineato che “l’attacco informatico merita una condanna dell’Unione Europea”.
Ieri (giovedì 13 gennaio) il Consiglio dell’UE ha deciso di prorogare per altri sei mesi le sanzioni contro alcuni settori economici della Russia per la crisi in Ucraina, fino al 31 luglio 2022. Proprio da Mosca ieri invece è arrivata una parziale chiusura ai colloqui con la NATO ripresi questa settimana, che sarà definitiva nel caso in cui anche gli Stati Uniti adotteranno misure restrittive contro la Russia: “Non vediamo altri motivi per portare avanti il dialogo con l’Occidente”, ha tagliato corto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.