Bruxelles – Obiettivo: tutelare le piccole e medie imprese dando loro la possibilità di godere dei diritti di proprietà intellettuale. Per questo Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) e la Commissione europea hanno lanciato il primo bando del nuovo Fondo per le PMI dell’UE, un programma di sovvenzioni fino a 47 milioni di euro dalla validità di tre anni (2022, 2023 e 2024).
Le PMI dovranno solo fare domanda. Ogni impresa può risparmiare fino a 2.250 euro sulle tasse per le domande di marchi, disegni, modelli, e brevetti. Tale risparmio può aiutare le imprese a individuare le proprie risorse di proprietà intellettuale. Per avvalersi di questo nuovo strumento c’è tempo fino al 16 dicembre 2022.
Più nello specifico, grazie allo speciale fondo EUIPO-Commissione da 47 milioni di euro, le PMI che presentano domanda per l’iniziativa possono ottenere fino a 1.500 euro sulle tasse per le domande di marchi, disegni e modelli a livello nazionale, regionale o dell’UE (rimborso del 75 per cento) nonché di paesi terzi (rimborso del 50 per cento). Inoltre possono ottenere fino a 750 euro per le tasse sui brevetti a livello nazionale (rimborso del 50 per cento). Questo è il primo anno in cui il fondo prevede anche il rimborso delle tasse per i brevetti.
«Le PMI rappresentano il 99 per cento di tutte le imprese nell’UE, creano prosperità e opportunità all’interno delle comunità locali e sono una fonte di innovazione e creatività”, ricorda Christian Archambeau, Direttore esecutivo dell’EUIPO. “La pandemia di COVID-19 ha colpito in modo significativo le PMI e ha dimostrato più che mai che dobbiamo sostenerle nel cammino verso la ripresa”. In tal senso “attraverso questa fase nuova e ampliata del fondo per le PMI, accessibile a tutte le piccole imprese in Europa, ci impegniamo ad aiutarle a proteggere e sfruttare i vantaggi delle loro risorse di proprietà intellettuale”.
L’iniziativa fa parte di un più ampio ventaglio di misure messe a punto per sostenere le imprese alla luce delle ricadute da crisi sanitaria e conseguente crisi economica. Tra queste, la possibilità di retrodatare le perdite a fini fiscali.