Bruxelles – “Finalmente questo ba*****o se n’è andato”. Una considerazione su David Sassoli che scuote il gruppo parlamentare di cui fa parte la Lega. Nicolaus Fest, tedesco, esponente di Alternative fur Deutschland (AfD), commenta in questo modo la morte del presidente del Parlamento europeo. Un messaggio scambiato in una chat con membri del suo stesso partito. Un messaggio che doveva restare ad uno interno, ma che qualcuno ha deciso di far uscire.
Il ‘leak’ arriva dalla Germania, e si ripercuote immediatamente anche a Bruxelles. Marco Zanni, fresco di rielezione alla presidenza del gruppo Identità e democrazia dove siedono AfD e la Lega, minaccia “azioni disciplinari nel prossima riunione del direttivo del gruppo”, perché le espressioni usate a proposito di Sassoli, nel giorno della sua morte, sono “gravi e inaccettabili”.
La Lega costretta a smarcarsi da alleati divenuti improvvisamente troppo scomodi e persino insostenibili. “Questi toni e queste affermazioni non ci appartengono, e violano i principi e lo statuto del nostro gruppo”. Zanni si dissocia, e nel prendere le distanze prova a salvare la faccia della sua delegazione e degli altri membri dell’alleanza sovranista euro-scettica. Ma il collega improvvisamente non più amico risulta davvero indifendibile.
Su Facebook Fest scrive dopo che il messaggio inteso ad uso privato diventa pubblico. Non si scusa, anzi accusa spie e responsabili delle sicurezza informatica. “E’ deplorevole che gli screenshot di questa comunicazione interna siano stati bucati”. La situazione è tale che anche il suo partito lo lascia solo. Il capo delegazione AdF, Jörg Meuthen, lo scarica. “Una simile affermazione su un collega appena morto è inquietante, profondamente ripugnante e imperdonabile”.
Nicolaus Fest incarna tutto quello per cui Sassoli ha lavorato e si è battuto. La sua uscita mette a nudo il problema dell’avanzata dell’estrema destra in Europa, che chiama in causa direttamente la Lega di Matteo Salvini. A tirare fuori dalla spiacevole situazione il gruppo ci pensa Fest. Mercoledì sera (12 gennaio), dopo l’esplosione del caso, l’europarlamentare tedesco si scusa. “Le mie parole sulla morte di David Sassoli sono state inappropriate. Mi dispiace. Se fosse ancora vivo, gli chiederei scusa”.