Bruxelles – Inserire la salute e l’assistenza sanitaria nelle competenze concorrenti tra Stati membri e Unione Europea e dar vita a una Carta europea dell’ambiente con cui affrontare in maniera più coordinata la questione del cambiamento climatico. Sono due delle 51 raccomandazioni approvate ieri (9 gennaio) dal terzo panel della Conferenza sul futuro dell’Europa, riunito nel fine settimana in Polonia, a Varsavia. Tre giornate in cui i 200 cittadini del gruppo dedicato a clima, ambiente e salute – chi in presenza, chi collegato online – hanno discusso, elaborato un totale di 63 raccomandazioni delle quasi 51 sono state approvate.
Insieme alle 39 raccomandazioni elaborate a dicembre dal secondo panel, saranno oggetto di confronto con le istituzioni durante la plenaria della Conferenza del 21 e 22 gennaio a Strasburgo. Per essere approvate dai cittadini le raccomandazioni devono ricevere almeno il 70 per cento dei consensi. Tutti i cittadini, all’arrivo, sono stati dotati di tablet personali su cui esprimere il proprio parere con un pollice in su (che significa “essere d’accordo” con la raccomandazione) o al contrario con un pollice in giù. I cinque cluster tematici di cui si è discusso e da cui gli enunciati delle raccomandazioni sono stati formulati riguardano l’ambiente, il clima e la sanità e sono: “Vivere meglio”; “Proteggere il nostro ambiente e la salute”; “Reindirizzare la nostra economia e modello di consumo”; “Reindirizzare la sovrapproduzione e il sovraconsumo”; “Prendersi cura di tutti”.
Filtri CO2 e cibo più sano
Come era già accaduto con il panel fiorentino, alcune raccomandazioni sono molto generiche e solo poche entrano più nel dettaglio. Sul fronte della sostenibilità, molte raccomandazioni interessano l’agricoltura e la produzione alimentare. I cittadini chiedono ad esempio di introdurre “standard minimi a livello europeo per la qualità del cibo, usando ingredienti sani per le mense scolastiche”, di dare sussidi all’agricoltura biologica e di ridurre “in maniera drastica” l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici nell’aziende agricole.
Nel comparto agricolo molto ancora si può fare per ridurre le emissioni e rendersi più sostenibile, ad esempio ponendo “fine gradualmente all’allevamento intensivo degli animali” o introducendo “più controlli sull’uso non necessario di antibiotici e altri farmaci”, limitandone il ricorso solo a quando strettamente necessario (non in misura preventiva). Proprio nell’anno in cui la Commissione Europea dovrà proporre un sistema di etichettatura nutrizionale armonizzato a livello europeo, i cittadini chiedono di “scoraggiare il consumo di alimenti processati, tassando gli alimenti non sani e investendo in cibo salutare“. Soprattutto abbracciano l’idea di introdurre un “sistema di punteggio per gli alimenti sani per informare i consumatori delle proprietà dei cibi”, che nella sostanza si traduce in un nuovo sistema di etichettatura a livello europeo.
Come emerge anche dalla piattaforma digitale della Conferenza, l’ambiente è tra gli argomenti più cari ai cittadini tanto da raccomandare che l’UE, “sviluppi una Carta comune europea dell’ambiente”, un quadro con cui gli Stati membri potranno sviluppare e scambiarsi informazioni regolari e aumentare la consapevolezza ambientale dei loro cittadini. Migliorare lo stile di vita degli europei per ridurne l’impatto ambientale significa anche investire “in nuove piste ciclabili e migliorare quelle esistenti” per rendere le bici più attrattive come mezzi di trasporto e a impatto zero sulla produzione di emissioni. Focus anche sull’economia circolare con la richiesta di creare o espandere un sistema di infrastrutture per i vuoti-a-rendere in maniera omogenea in tutta la UE per i contenitori, le bottiglie e i flaconi vuoti da riciclare e “disciplinare l’uso di imballaggi sicuri per l’ambiente e/o l’uso di imballaggi che occupino meno spazio” e che magari abbiano un codice QR con le informazioni su come smaltirli.
Sul fronte propriamente energetico, le raccomandazioni non sono molte e sono più vaghe. I cittadini raccomandano di rendere obbligatori i filtri per la cattura di carbonio, soprattutto negli impianti a carbone dell’UE, e dare sostegno agli Stati membri che non si possono permettere di implementarli. Spingono inoltre per più investimenti nelle fonti di energia rinnovabile e sull’eolico in particolare per la produzione di idrogeno pulito. Focus anche sulla promozione di veicoli elettrici, con il miglioramento delle infrastrutture esistenti.
Più Europa nella salute
Sebbene la salute sia uno dei temi meno trattati in questo dibattito sul futuro dell’UE, la pandemia COVID-19 spinge i i cittadini a raccomandare di “includere la salute e l’assistenza sanitaria tra le competenze concorrenti tra stati membri e UE”, con un emendamento all’articolo 4 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea dal momento che “l’UE non ha abbastanza competenza per legiferare sul tema dell’assistenza sanitaria e la pandemia ha dimostrato che serve più Europa nella salute”, si legge nella raccomandazione approvata con il 74 per cento dei consensi.
Più Europa nella salute significa “garantire che le cure e i trattamenti dentro l’UE abbiano la stessa qualità e con un costo equo” e anche aumentare “il budget dedicato alla ricerca e innovazione nell’area della salute, senza tagli al bilancio”. I cittadini scendono nel dettaglio raccomandando che i contraccettivi ormonali usati per ragioni mediche, ad esempio per il trattamento della fibromialgia e dell’endometriosi, siano trattati come normali cure mediche e quindi tassati allo stesso modo. Nella stessa raccomandazione, si incoraggia l’armonizzazione delle cure per la riproduzione assistita per tutte le donne nell’UE e di considerare i “prodotti sanitari femminili” come gli assorbenti non “prodotti di lusso” ma beni di prima necessità che per questo dovrebbero essere tassati come tali. Infine, proposta e approvata l’idea di dar vita a una settimana europea della Salute, dando spazio in particolare alle problematiche relative alla salute mentale, rese ancora più importanti alla luce del COVID-19.