Roma – A poche settimane dall’incontro tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il “piano d’azione” tra i due Paesi inizia a tracciare la cornice e definire i tempi. E nella road map tracciata oggi dai due ministri degli Esteri Annalena Baerbock e Luigi Di Maio che si sono incontrati a Roma a Villa Madama, c’è l’organizzazione del primo “summit bilaterale per la metà di quest’anno con la firma del piano d’azione”.
Un annuncio dato dallo stesso Di Maio al termine del colloquio durante il quale sono state messe a fuoco le priorità condivise, migrazione e lotta al cambiamento climatico, nell’ottica della “cooperazione rafforzata” da portare avanti in ambito europeo. “I tempi sono maturi per rendere questa lunga amicizia una partnership strategica ancora più strutturata”, ha detto il titolare della Farnesina e, con il programma Next generation, saranno le due transizioni gemelle energetica e digitale la base per la collaborazione già molto avanzata tra le due economie.
“Insieme per le sfide che ci attendono – ha confermato Baerbock – dal raggiungimento della neutralità climatica nella nostra economia, alla solidarietà nella pandemia, fino alla creazione di un sistema europeo di asilo che garantisca ai nostri confini umanità e ordine. A Roma abbiamo un partner alleato che assume assieme a noi responsabilità in Europa”.
Convitato di pietra tra i due ministri è il tema del nucleare, con la bozza sulla tassonomia ha subito oggi un ennesimo slittamento. Un tema che pur vedendoli entrambi contrari, divide la maggioranza delle due coalizioni con posizioni trasversali e addirittura separa il Pd (contrario) dalla Spd che con il cancelliere Scholz è orientata a non ostacolare l’inserimento di nucleare e gas nella transizione energetica.
Un altro obiettivo della cooperazione rafforzata riguarda i temi migratori, con ciò che Di Maio definisce un “approccio pragmatico” per i salvataggi in mare e per un impegno più forte di cooperazione e partnership con il nord Africa e i Paesi d’origine. I due ministri hanno anche parlato degli interventi a breve e medio termine come le redistribuzioni e rimpatri “per dimostrare spirito di solidarietà all’interno dell’Unione Europea” ha precisato il ministro degli esteri italiano. “Se non riusciremo a 27, lo faremo con i paesi che sentono maggiormente la responsabilità”.