Bruxelles – Unione della difesa, il semestre di presidenza francese al Consiglio UE appena avviato dovrà coincidere con la sua attuazione o almeno portare passi avanti concreti. “E’ giunto il momento che il tema della difesa in Europa faccia un passo in avanti”, ha detto la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, parlando oggi (7 gennaio) in conferenza stampa al fianco di Emmanuel Macron durante il lancio della nuova presidenza a Parigi. Due giorni di celebrazioni nella capitale francese, che questa mattina hanno visto il collegio di von der Leyen in visita al Pantheon per omaggiare Jean Monnet e Simone Veil, architetti del progetto comune europeo, e ricordarne il valore.
Con il presidente francese, la Commissione condivide l’idea che l’Europa abbia “bisogno di un’autentica Unione della difesa per prepararci alle nuove minacce e agli attacchi ibridi futuri di qualunque genere”, dice la presidente. La crisi afghana di questa estate – che ha reso evidente anche il parziale disimpegno degli Stati Uniti in molte dinamiche internazionali – ha costretto l’UE ad accelerare anche il dibattito sulla necessità di rafforzare la propria capacità militare e la propria autonomia strategica. Due temi che stanno a cuore a Macron, quindi perché non spingere sulla presidenza francese per affrontare di petto il dibattito e darvi nuovo impulso.
“Dobbiamo concordare rapidamente su tutte le priorità”, in particolare portare a conclusione la discussione sullo ‘Strategic compass’, la cosiddetta ‘bussola strategica’ a cui gli Stati membri stanno lavorando per definire una rotta comune sulle minacce prioritarie alla sicurezza europea nell’arco del prossimo decennio. In UE è un dibattito quasi senza tempo, il nodo è quello di dotarsi di forze militari comuni (e in quantità almeno credibili) ma soprattutto superare l’idea che non si possa coltivare una cultura europea della difesa comune, ostacolata spesso dalle decisioni all’unanimità in Consiglio e dal fatto che gli Stati non hanno tutti le stesse priorità geostrategiche. Per von der Leyen, la bussola strategica garantirà all’UE di avere “una sorta di libro bianco della difesa e sono lieta che la presidenza francese sia impegnata in questa materia”. Il punto di snodo sarà il vertice sulla difesa che si terrà a marzo, sotto la guida di Macron.
Difesa comune passa anche per il tema della sicurezza, anche quella del vicinato e degli alleati europei. Parigi prende le redini dell’UE in un momento “in cui ci sono tensioni ai nostri confini”, con nuove pressioni militari della Russia sull’Ucraina. Von der Leyen si dice lieta che “un Paese del peso politico e con l’esperienza della Francia prenda la guida del Consiglio UE” visti i tempi.”Per me è importante riflettere, durante la presidenza francese, sull’idea dell’architettura della sicurezza europea”, ma impone una riflessione sul fatto che “non ci sarà alcuna soluzione sulla sicurezza che non passi per l’Europa”, anche per quanto riguarda il sostegno all’Ucraina.
Da parte sua Macron conferma l’intenzione di avviare il dibattito anche sull’architettura della sicurezza (oltre che sulla difesa) per l’UE e conferma la necessità di portare avanti il dialogo anche con la Russia. “Discutere non significa fare concessioni”, ha chiarito il capo dell’Eliseo, “ma prendere coscienza delle nostre divergenze, e cercare di costruire un rapporto per il futuro”. Aggiunge che sono ancora in essere le sanzioni contro la Russia per l’annessione della penisola di Crimea del 2014 – che l’UE considera illegale – “ma ci serve un dialogo con la Russia, geograficamente e storicamente è un attore importante per costruire un’architettura della sicurezza”. La sfida di Parigi anche qui sarà cercare un orientamento comune europei tra i Ventisette, che hanno rapporti e considerazioni molto diverse sul rapporto che l’UE dovrebbe avere con Mosca.