Bruxelles – L’Italia non è un Paese per giovani. A certificarlo Eurostat, che si cimenta nella mappatura della popolazione degli europei under 29 regione per regione. Basta dare un’occhiata alla mappa cromatica realizzata per l’occasione, per rendersi conto di quanto gli italiani siano davvero a corto di giovani. Anche se a dire il vero, il fenomeno è tutto europeo. Perché i giovani sono appena il 16 per cento della popolazione dell’UE. Praticamente sono una razza in via d’estinzione.
L’istituto di statistica europeo pubblicata i dati per celebrare il 2022, voluto ‘anno europeo dei giovani’ dalle istituzioni comunitarie. Si intende promuovere azioni, politiche, e iniziative a sostegno di chi rappresenta il futuro di un’Europa molto, troppo vecchia. All’1 gennaio 2020, in tutta l’UE, appena una persona su sei aveva un’età compresa tra i 15 e i 29 anni. In altri termini, su una popolazione complessiva di 447,3 milioni di cittadini UE, appena 73,6 milioni risultano ‘giovani’. Di questi, 37,8 milioni sono uomini (51 per cento) e 35,8 milioni sono donne (49 per cento).
Tra gli Stati membri dell’UE, la regione dell’Île-de-France ha registrato il maggior numero di giovani tra i 15 ei 29 anni nel 2020 (2,4 milioni). Seguono le regioni Lombardia (1,5 milioni), Andalusia (1,4 milioni), Catalogna e Rodano-Alpi (entrambe 1,2 milioni), Madrid e Campania (entrambe 1 milione).
Lombardia e Campania le regioni dunque più popolose in termini di residenti di età compresa tra 15 e 29 anni, in un Paese dove per metà (nove regioni su venti) risultano anche meno del 15 per cento dei presenti sul territorio. Insomma, i giovani sono sempre una netta minoranza, una razza in via d’estinzione. Anche perché non in grado di mantenersi. Con il COVID sono almeno nove i milioni di giovani totalmente inattivi nell’UE.