Bruxelles – Ripresa e regole di bilancio che la sostengano. Il dibattito tutto politico sul patto di stabilità riparte dal Comitato economico e sociale europeo (CESE), l’organismo consultivo coinvolto nel processo decisionale dell’UE. Christa Schweng, presidente dell’istituzione comunitaria, si rivolge al governo francese, e alla presidenza di turno del Consiglio dell’UE che fino alla fine di giugno vedrà Parigi impegnata a gestire, guidare e coordinare i lavori dell’agenda politica europea. La richiesta è superare il patto di stabilità.
“Vogliamo unire le forze per garantire una ripresa economica e sociale basata sulla solidarietà”, enfatizza Schweng nel suo programma di lavoro per il semestre francese. Con la presidenza il CESE intende lavorare per “contribuire alla revisione del quadro di bilancio dell’UE per una ripresa sostenibile e una transizione giusta”.
La Commissione europea sta ragionando sulle nuove regole di bilancio comuni dopo la sospensione del patto di stabilità causa pandemia. Si intendeva ripristinarlo al momento del ritorno ai livelli di crescita pre-pandemici, ed è stato chiarito che per tutto il 2022 le regole tradizionali resteranno congelate. Il problema è il 2023. Qui il CESE chiede regole che non soffochino la crescita. L’obiettivo è “mantenere la competitività dell’Europa”, scandisce Schweng, e si teme che questo non possa essere il caso. Da qui la richiesta di superare il patto di stabilità per quello che è stato finora.
La battaglia si giocherà tutta in Consiglio, dove gli Stati fautori del rigore si ritroveranno un’altra volta di fronte a quanti predicano maggiore flessibilità. La Francia, visto il deterioramento dei conti sulla scia delle ripercussioni del Coronavirus, si trova ora in questo secondo gruppo. Il Comitato economico e sociale europeo fa leva su questo per cercare di influenzare un dibattito che si avvicina al momento clou: in primavera la Commissione UE dovrà dire quali sono i suoi orientamenti in proposito.