Bruxelles – Brindisi, aperitivo, cene con amici o parenti. Qualunque sia l’occasione, il ‘cin cin’ è sempre tricolore. Nel 2020 i vini frizzanti più venduti al di fuori dell’UE sono quelli italiani. E’ sopratutto il prosecco ad essere apprezzato in giro per il mondo. Sono stati oltre 205 milioni di litri della bevanda ‘made in Italy’ venduti nei Paesi terzi. Da solo il prosecco il 41 per cento delle esportazioni a dodici stelle verso i partner extra-europei. A questo si aggiungono i quasi 28 milioni di litri di spumante Asti, ad accrescere la voglia di bollicine tutte italiane.
I dati Eurostat certificano il primato del prosecco, oltre tre volte le esportazioni dello champagne francese (66,1 milioni di litri) e quasi quattro volte il Cava di Spagna (58 milioni di litri). Complessivamente il vino frizzante dei Paesi produttori UE esportato oltre i confini dell’Unione tra gennaio e dicembre 2020 ammonta a 494 milioni di litri. Di questi, circa 233 milioni di litri sono la somma dell’export di Prosecco e Asti, che insieme rappresentano il 47 per cento delle esportazioni a dodici stelle.
Gli affari nel comparto sono dunque trainati dal made in Italy, nonostante il calo delle vendite a seguito della pandemia. Rispetto al 2019, l’UE ha visto una quantità di vini frizzanti ridotta di 24 milioni di litri, ma nonostante questa la domanda di bollicine e la voglia di pasteggiare con marchi UE di qualità continua a rappresentare una punto di forza del mercato unico e dei suoi membri.