Con la Legge europea in Italia cade divieto uso calibro nove per uso sportivo

La corte di Cassazione con diverse sentenze, ultima a maggio del 2021, aveva già stabilito che questo tipo di munizioni non erano da considerarsi armi da guerra

Sono  state approvate in via definitiva alla Camera prima di Natale la legge di delegazione Europea e la legge europea. La legge di delegazione europea e la legge europea sono i due strumenti con cui l’ordinamento nazionale italiano si adegua all’ordinamento dell’Unione europea: la prima fornisce all’esecutivo le deleghe necessarie per includere nuove direttive e altri atti legislativi Ue nell’ordinamento nazionale; la seconda contiene norme di diretta attuazione, che possono modificare o abrogare leggi statali in contrasto con le vigenti norme UE. In particolare, la legge europea agisce sulle leggi italiane che sono oggetto di procedure di infrazione o di sentenze della corte di giustizia europea. Inoltre, può disporre la piena applicazione di atti legislativi comunitari e di trattati internazionali conclusi dall’Ue.

All’interno della legge europea era contenuto un emendamento presentato dal senatore Giovanbattista Fazzolari di FDI che mette fine ad unicum dell ordinamento italiano che proibiva l’utilizzo della calibro nove per uso sportivo. Tale divieto è stato formalmente introdotto con il decreto legislativo 204 del 2010, che ha modificato la legge n. 110 del 1975 stabilendo che in Italia “non è consentita la fabbricazione, l’introduzione nel territorio dello Stato e la vendita di armi da fuoco corte semiautomatiche o a ripetizione, che sono camerate per il munizionamento nel calibro 9×19 parabellum”, salvo che non siano destinate alle Forze armate o ai Corpi armati dello Stato. In realtà, ancor prima del 2010, tale disposizione è stata sempre tacitamente osservata in virtù di un’interpretazione data dal Banco Nazionale di prova per le armi da fuoco della normativa del 1975.

La corte di Cassazione con diverse sentenze, ultima a maggio del 2021, aveva già stabilito che questo tipo di munizioni non erano da considerarsi armi da guerra e sancendo quindi la possibilità di detenzione per chi è in possesso di regolare porto d’armi. Ora l emendamento presentato da FDI non fa altro che recepire la sentenza della Cassazione per porre fine ad unicum europeo che danneggiava non solo gli amanti del tiro sportivo, ma poneva anche problemi alle aziende del settore e alle attività professionistiche sportive.

“Con l’approvazione oggi, alla Camera dei deputati, della Legge europea, diventa norma dello Stato anche l’emendamento di Fratelli d’Italia a mia prima firma che pone fine all’illogico divieto di utilizzo civile del calibro 9×19 per pistole semiautomatiche, anomalia tutta italiana che distorceva i principi di uniformità della legislazione UE”  è quanto  ha dichiarato il senatore Giovanbattista Fazzolari, responsabile del programma di FDI. “La legalizzazione del calibro 9×19 parabellum mette fine a un pregiudizio e un aggravio di costi per gli operatori della sicurezza privata e ha anche importanti ripercussioni in ambito sportivo: la Federazione Italiana Tiro Dinamico Sportivo, riconosciuta dal CONI e dalla Federazione internazionale IPSC, il circuito IDPA e gli Enti di promozione sportiva, potranno finalmente organizzare in Italia competizioni internazionali di tiro, con il venir meno del divieto imposto agli atleti stranieri di introdurre sul suolo italiano la propria attrezzatura per lo svolgimento delle gare. Una svolta attesa da decenni da sportivi, addetti alla sicurezza privata, collezionisti o semplici amatori, che grazie a Fratelli d’Italia finalmente diventa realtà”.

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