Bruxelles – Buone notizie per l’Unione europea: le aree marine protette aumentano. Il 2020 ha visto 9.751 chilometri quadrati di territorio protetto in più rispetto al 2019, per un totale di oltre 450 mila chilometri quadrati controllati e preservati. Eurostat registra in termini assoluti un aumento del 2 per cento nell’estensione dell’area marittima protetta dell’UE nell’ultimo anno. Ma i passi da gigante compiuti in questi ultimi anni sono misurabili con il raffronto su scala quinquinnale. Rispetto al 2015 il patrimonio marino UE sotto protezione è aumentato del 58 per cento.
Merito anche dell’Italia, che solo tra il 2019 e il 2020 ha saputo dichiarare sotto protezione 9.676 chilometri quadrati di territorio. Oggi, con oltre 21 mila chilometri quadrati di aree marine protette, è il sesto Paese dell’UE per tutela marina e marittima. Tra il 2019 e il 2020, i maggiori aumenti delle aree marine Natura 2000 sono stati registrati in Italia (80%, o 9.676 km2) e Belgio (4%, 46 km2). Il resto degli Stati membri non ha registrato praticamente alcun cambiamento.
Comunque la si voglia guardare, non c’è dubbio che lo Stivale ha registrato progressi rimarchervoli. Qualcuno potrebbe dire che l’Italia ha fatto meno in passato, ma l’istituto di statistica europea ricorda che l‘identificazione delle aree preziose da proteggere “è molto più difficile in mare che a terra”, e questo è uno dei motivi per cui la designazione dei siti Natura 2000 marini è meno avanzata rispetto ai siti Natura 2000 terrestri. Questo spiega presunti ritardi ma soprattutto “importanti aumenti annuali” delle dimensioni delle aree marine protette in alcuni Stati membri dell’UE.