Bruxelles – L’Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha raccomandato oggi (20 dicembre) l’uso del vaccino COVID-19 dell’azienda statunitense Novavax (nome tecnico “Nuvaxovid”) per prevenire la malattia COVID-19 sugli over 18. Si tratta del quinto vaccino raccomandato all’uso nel Continente dopo BioNTech-Pfizer, AstraZeneca/Oxford, Moderna e Johnson & Johnson, che viene approvato dall’EMA nel bel mezzo della diffusione della variante del Coronavirus Omicron.
La Commissione Europea aveva siglato ad agosto un accordo di acquisto anticipato con la farmaceutica statunitense per 100 milioni di dosi, con un’opzione per ulteriori 100 milioni di dosi tra 2021 e 2023. E’ un vaccino a base proteica che – a detta dell’EMA – soddisfa i criteri di “efficacia, sicurezza e qualità” necessari per l’immissione in commercio e viene somministrato tramite due iniezioni, di solito nel muscolo della parte superiore del braccio, a distanza di 3 settimane la seconda dalla prima dose.
Dopo i vaccini a RNA messaggero (BioNTech-Pfizer e Moderna) e a vettore virale (AstraZenca e Johnson&Johnson), quello di Novavax è il primo vaccino a base proteica che utilizza una tecnologia più tradizionale, usata in altri vaccini: in sostanza, contiene una versione di una proteina che si trova sulla superficie del SARS-CoV-2 (la proteina spike), che è stata prodotta in laboratorio e una sostanza “audiuvante” che aiuta a rafforzare le risposte immunitarie al vaccino. Quando a una persona viene somministrato il vaccino, il suo sistema immunitario identifica la proteina come estranea e produrrà anticorpi, così se la persona vaccinata entra in contatto con il Coronavirusi l sistema immunitario riconoscerà la proteina spike sul virus e sarà pronto ad attaccarla.
L’agenzia europea con sede ad Amsterdam cita i test di due studi clinici che mostrano un’efficacia del vaccino di circa il 90 per cento nel contrastare gli effetti gravi della malattia. EMA precisa inoltre che per ora ci sono “dati limitati sull’efficacia di Nuvaxovid contro altre varianti preoccupanti, tra cui Omicron”. Gli effetti collaterali osservati con Nuvaxovid negli studi sono stati solitamente lievi o moderati e sono scomparsi entro un paio di giorni dalla vaccinazione, come dolore al sito di iniezione, stanchezza, dolore muscolare, mal di testa, una sensazione generale di malessere, dolore alle articolazioni e nausea o vomito.
Spetta alla Commissione Europea autorizzarlo al commercio, un passaggio formale dopo il via libera dell’EMA, come precisa su twitter la commissaria europea alla Salute Stella Kyriakides. La maggior parte degli Stati utilizzeranno le dosi per la loro campagna di vaccinazione di richiamo.
https://twitter.com/SKyriakidesEU/status/1472925683559153666?s=20