Roma – “Le misure sono state adottate per mantenere il vantaggio. Il coordinamento dell’UE in materia sanitaria deve essere guidato dal principio di massima cautela”. Al Consiglio europeo l’Italia difende la decisione di far fare i test a chi arriva, anche con Green Pass, dai Paesi membri.
Ai leader il presidente del Consiglio Mario Draghi ha ricordato le 135 mila vittime a causa del Covid, la caduta di pari a 9 punti del PIL. Ora, con i numeri elevati delle vaccinazioni nel Paese (83-85 per cento di vaccinati e 500 mila dosi giornaliere) e “con la variante Omicron ancora meno diffusa in Italia che in altri Stati”, ha spiegato il premier “occorre mantenere questo vantaggio a protezione del nostro Sistema sanitario nazionale”.
Riguardo al testing e alla flessibilità nazionale sulle misure, Draghi ha dunque ribadito ciò che aveva già ieri spiegato al Parlamento, rispondendo implicitamente alle critiche che Bruxelles aveva avanzato nei confronti dell’Italia che avrebbe agito da sola senza comunicare alla Commissione le restrizioni previste dall’ordinanza in vigore da oggi e fino al 31 gennaio.
Il sostanziale squilibrio dei dati di vaccinazione tra i 27 Paesi dell’UE e l’incidenza differenziata della nuova variante Omicron, sono dunque alla base delle nuove decisioni, adottate anche in previsione dei consueti rientri in Italia per le feste di fine anno.