Strasburgo – David Sassoli non si ricandida alla presidenza del Parlamento UE. Il presidente uscente ha fatto un passo indietro, rinunciando alla riconferma per non spaccare il fronte europeista. Le elezioni di metà mandato si terranno nel corso della prossima sessione plenaria dell’Eurocamera, in agenda dal 17 al 20 gennaio.
“C’è da registrare l’impossibilità di una convergenza tra Renew Europe e S&D – ha sottolineato Sassoli durante un incontro questa sera del gruppo dei Socialisti & democratici -. Abbiamo fatto tanto per allargare la maggioranza Ursula. Io non voglio spaccare il fronte europeista, per questo non sono disponibile”.
In apertura dell’incontro la presidente del gruppo Iratxe García Pérez ha comunicato la decisione del Bureau e dei capidelegazione di negoziare senza presentare un candidato. “Iratxe – ha detto Sassoli – ha parlato di riapertura del negoziato su assetti e contenuti, tra questi c’è anche la presidenza del Parlamento. Non dobbiamo dare nulla per scontato”.
Tra gli applausi di tutto il gruppo Sassoli ha concluso ammonendo che “c’è il pericolo che i socialisti spariscano dalle foto delle istituzioni europee. Quindi va fatto negoziato su tutto, e che dia il segnale chiaro che in Europa non si torna indietro e alle vecchie politiche del rigorismo”.
Ringrazio per le tante sollecitazioni, ma ho deciso di non ricandidarmi alla Presidenza del Parlamento europeo.
Il fronte europeista rischierebbe di dividersi, e sarebbe andare contro la mia storia, le nostre convinzioni, le nostre battaglie.
Non posso permetterlo. pic.twitter.com/GRjqLkGii7— David Sassoli (@DavidSassoli) December 15, 2021
A remare contro la riconferma del socialdemocratico italiano Sassoli sono stati soprattutto i liberali di Renew Europe e i Verdi, entrambi a favore della candidatura di un’eurodeputata come numero uno dell’Eurocamera. A questo punto rimangono ufficialmente in lizza l’attuale vicepresidente maltese Roberta Metsola per il PPE, la spagnola Sira Rego per il gruppo della Sinistra e il polacco Kosma Złotowski per ECR, ma vista la negoziazione voluta da Perez potrebbe comunque arrivare il nome di una socillista (lei stessa?) per evitare, come dice Sassoli che “i socialisti spariscano dalle foto delle istituzioni europee”.
Sassoli non è mai stato il candidato ufficiale di S&D, anche se era il più quotato per la riconferma alla presidenza del Parlamento UE dopo la decisione di non rispettare il patto di inizio mandato con i popolari europei, che prevedeva una staffetta a metà legislatura. Secondo i socialdemocratici il patto era già stato infranto già lo scorso anno, con la nomina del conservatore irlandese Paschal Donohoe alla presidenza dell’Eurogruppo, al posto della socialista spagnola Nadia Calviño.