Continua la discesa del mercato delle auto in Europa, una crisi che sembra inarrestabile e trova le sue fondamenta sulla pandemia e sulla nuova “crisi del microchip”, ormai celebre nel settore, che non permette alle case costruttrici di consegnare le automobili nei termini prestabiliti. Sono infatti molti gli acquirenti e i contraenti delle formule a noleggio che attendono il veicolo ordinato da quasi un anno, una situazione che sembra aver avviato un preoccupante circolo vizioso nella domanda e nell’offerta.
Vediamo nel dettaglio qual è l’andamento delle vendite in Germania, in Francia, in Italia e in Spagna, i paesi che dal punto di vista economico meglio rappresentano la UE in questo delicato periodo storico.
Il mercato delle auto nuove nell’Unione Europea
Ad agosto 2021 il calo delle vendite in Europa ha registrato ancora un preoccupante 19,1%, di poco inferiore al 23,6% di luglio, mentre dal punto di vista strettamente numerico le auto nuove immatricolate sono state poco meno di 7 milioni contro le 9 milioni del 2019, cioè quando il Covid non aveva ancora fatto ufficialmente comparsa sul territorio europeo.
In Germania il dato è il più preoccupante in assoluto e segna addirittura il -31%; le unità vendute nel mese di Novembre 2021 sono state poco meno di 200 mila e fra queste oltre il 52% si riferisce agli innovativi veicoli elettrici o elettrificati.
In Italia la flessione registra il -24,6% e le previsioni non danno “scampo” in quanto si stima che si potrebbe raggiungere il -33% entro la fine dell’anno. In Francia il calo delle vendite è molto vicino al 31% registrato in Germania, mentre il totale delle immatricolazioni include un 34% di auto ibride o elettriche. Anche in Spagna la situazione è tutt’altro che rosea e il calo delle vendite delle auto nuove registra un vistoso -30%.
In pratica, l’Italia sembra essere il paese che meglio si difende in un momento storico in cui è quantomeno evidente la difficoltà che hanno le persone nell’affrontare l’acquisto di un’auto nuova. La pandemia ha purtroppo lasciato una traccia indelebile che sembra non riguardare solo le “classi” più abbienti. Non a caso, le costose auto elettriche stanno prendendo il sopravvento in uno scenario che, dati alla mano, è particolarmente “povero”.
Tuttavia, la crisi del microchip, che al contrario sembra derivare proprio dal passaggio alle propulsioni ibrida ed elettrica per via della carenza delle materie prime, sta certamente invogliando la maggior parte degli automobilisti a guardare altrove, almeno per il momento.
Il mercato delle auto usate ne trae così giovamento, un ottimo “ripiego” se così vogliamo chiamarlo, la soluzione migliore per coloro che intendono risparmiare all’acquisto e non affrontare le incognite di un mondo forse ancora troppo inesplorato.
Il mercato delle auto usate nell’Unione Europea
Contrariamente a quanto accade nel nuovo, il mercato dell’usato ha invece registrato un lieve miglioramento dovuto con ogni probabilità alla necessità di possedere comunque un’auto. Le macchine usate hanno il pregio di costare meno e di essere controllate scrupolosamente.
La situazione mette in risalto quindi 2 fattori economici prevalenti; da un lato la tecnologia non accenna a fermarsi e punta sul continuo rinnovo e sul rialzo dei prezzi, una soluzione che ha sempre pagato fino a pochi anni or sono, dall’altro le persone sembrano aver raggiunto un limite economico oltre il quale pare difficile poter andare.
Il mercato dell’usato diventa così una sorta di ancora di salvezza che potrebbe tenere vivo l’intero mondo automotive.