Bruxelles – In parte le aveva già delineate, ma ieri (9 dicembre) il presidente francese Emmanuel Macron ha confermato che politica agricola commerciale e clima sono alcune delle priorità a cui la Francia cercherà di dare impulso durante il suo semestre di presidenza alla guida dell’UE, in programma dal primo gennaio al 30 giugno 2022. Il presidente francese ha dettagliato ieri (9 dicembre) in due ore di conferenza stampa quali saranno i punti di forza della sua presidenza dell’UE, che coinciderà anche con la sua campagna elettorale per essere rieletto a capo dell’Eliseo (elezioni in aprile 2022).
Sul fronte climatico, Macron ha di fronte la grande sfida di portare avanti i negoziati sull’ambizioso pacchetto ‘Fit for 55’ pubblicato dalla Commissione a luglio e su cui la presidenza di Slovenia praticamente non ha fatto progressi. Di tutte e quasi 16 le proposte Macron si è impegnato in particolare su un solo dossier, il meccanismo di aggiustamento del carbonio alle frontiere (CBAM), una vera e propria tassa sui beni importati che l’UE vuole imporre sui Paesi extra UE che non hanno gli stessi standard stringenti di Bruxelles sulla riduzione delle emissioni e sulla tutela ambientale.
“Conciliare competitività e ambizione industriale con l’ambizione climatica significa istituire questo meccanismo chiave che desideriamo completare sotto la presidenza francese”. Viste le divisioni e i timori – tanto in Parlamento quanto al Consiglio – che la proposta della Commissione ha suscitato, l’idea di approvare il fascicolo in soli sei mesi di presidenza è già una impresa non da poco. Nel capitolo “energia-clima”, il presidente ha anche sottolineato l’importanza “strategica” dell’idrogeno e il ruolo dell’elettrificazione nella decarbonizzazione, pur non avendo annunciato iniziative specifiche su questo.
Focus anche sulla politica commerciale dell’UE, per la quale la Francia ribadisce l’impegno a introdurre “clausole specchio” negli accordi di libero scambio, in modo che gli standard dei prodotti agricoli importati siano conformi agli standard europei. “La presidenza francese sarà un momento chiave per spingere sulle cosiddette clausole specchio e per inserire requisiti ambientali e sociali negli accordi commerciali”, ha dichiarato il presidente della Repubblica francese. L’idea di Macron è quella di integrare queste azioni di allineamento tra le politiche ambientali e commerciali nel quadro della riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC). Nei piani francesi anche la promessa di portare avanti i negoziati su come combattere la “deforestazione importata”, sulla base della proposta della Commissione pubblicata settimane fa di introdurre una stretta sui prodotti importati da Paesi che contribuiscono alla deforestazione.