Bruxelles – Gli Stati membri al Consiglio hanno convalidato oggi (10 dicembre) l’accordo raggiunto con l’Europarlamento lo scorso 3 dicembre sull’8° Programma di azione per l’ambiente (PAA), la cornice normativa per definire e attuare le politiche ambientali e climatiche dell’UE, sia quelle a medio termine (2030) che a lungo termine (la neutralità dal carbonio al 2050).
“L’accordo raggiunto oggi offre un quadro politico ambizioso che delinea la direzione generale della politica ambientale dell’UE fino al 2030 e ci consente di monitorare i nostri risultati nel nostro percorso verso la neutralità climatica e un ambiente a inquinamento zero”, ha osservato Andrej Vizjak, ministro sloveno dell’ambiente e della pianificazione del territorio. “Oltre a una revisione intermedia, ci siamo anche assicurati di poter fare il punto sui progressi compiuti dopo la fine del Green Deal europeo nel 2025 e che, se del caso, saranno intraprese ulteriori azioni per raggiungere i nostri obiettivi per il 2030”.
Il nuovo quadro si articola in sei obiettivi principali: ridurre in modo irreversibile le emissioni di gas serra e aumentare l’assorbimento di CO2 per centrare l’obiettivo al 2030 e conseguire la neutralità climatica al 2050; rafforzare la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, dissociare la crescita economica dall’uso delle risorse accelerando la transizione a un’economia circolare, perseguire l’obiettivo “inquinamento zero”, proteggere la biodiversità, ridurre le principali pressioni ambientali e climatiche connesse alla produzione.
L’accordo tra Consiglio e Parlamento prevede una revisione intermedia da parte della Commissione nel 2024 sull’attuazione degli obiettivi prioritari tematici. Introduce prevede una serie di azioni per disincentivare i sussidi ai combustibili fossili: tra cui un nuovo quadro di monitoraggio sui progressi degli Stati membri verso l’eliminazione graduale dei sussidi ai combustibili fossili sulla base di una metodologia concordata; una metodologia definita dalla Commissione, in consultazione con gli Stati membri, da introdurre entro il 2023, per identificare altri sussidi dannosi per l’ambiente. Il Consiglio e il Parlamento europeo devono ora adottare formalmente la decisione, dopodiché sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea ed entrerà in vigore.