Bruxelles – Dopo averne a lungo rallentato la partenza, il COVID-19 si abbatte ancora sui lavori della Conferenza sul futuro dell’Europa. Il mese di dicembre avrebbe dovuto rappresentare un momento decisivo per capire in quale direzione stesse andando questo inedito esercizio di democrazia partecipativa e di riforma dal basso: era in programma il terzo e ultimo round di incontri tra i cittadini dei primi due dei quattro panel, che avrebbero portato a delle proposte concrete e delle vere e proprie raccomandazioni politiche da portare all’attenzione delle istituzioni europee durante la plenaria del 17-18 dicembre.
La recrudescenza della pandemia COVID-19 e le restrizioni ai viaggi, costringe le Istituzioni a ridimensionare l’esercizio di dibattito. Il primo panel avrebbe dovuto incontrarsi per l’ultima volta a Dublino il 3-5 dicembre ma le restrizioni in Irlanda lo hanno impedito, rinviando a data da destinarsi la formulazione delle raccomandazioni (la parte più importante di questi incontri cittadini). Salta anche la terza plenaria della Conferenza sul futuro dell’Europa – che riunisce membri delle Istituzioni, della società civile, i portavoce dei cittadini – che era programmata per il 17 e 18 dicembre, ma è stata rinviata a data da destinarsi per via del virus.
Da questo pomeriggio fino a domenica (10-12 dicembre) si terrà ugualmente in presenza e online la terza e ultima riunione del secondo panel dei 200 cittadini europei su “Democrazia europea, valori e diritti, Stato di diritto, sicurezza” presso l’Istituto Universitario Europeo (IUE) di Firenze. Il secondo panel affronta i temi della democrazia, come le elezioni, la partecipazione al di fuori dei periodi elettorali, la distanza percepita tra le persone e i loro rappresentanti eletti, la libertà dei mezzi di comunicazione e la disinformazione. Ma anche questioni relative ai diritti e ai valori fondamentali, allo Stato di diritto e alla lotta contro tutte le forme di discriminazione. Gli argomenti del secondo panel sono anche quelli che interessano di più, come emerge dai commenti alla piattaforma multilingue su cui tutti i cittadini europei (non soltanto quelli selezionati per partecipare alle riunioni) è possibile condividere e avanzare idee e proposte da tutta l’UE.
Tra le prime idee emerse che questo fine settimana potrebbero articolarsi in proposte concrete, i cittadini parlano tra le altre cose dell’abolizione del voto all’unanimità e di rafforzare il principio di non discriminazione, che sia essa per razza, sesso, religione ma anche convinzioni personali, età o orientamento sessuali, dando maggiore impulso alla parità di genere nella UE. Vedremo alla fine di questa tre-giorni quali saranno le proposte cui l’UE promette di dar seguito.
I prossimi passi
La terza plenaria di dicembre (dovrebbero essere sei in tutto) è saltata. La prossima è in programma direttamente il 21-22 gennaio 2022, come nello stesso mese è in programma la terza riunione del terzo panel dedicato a Cambiamento climatico e salute (7-9 gennaio 2022) a Natolin (Varsavia) in Polonia e il quarto dedicato a UE nel mondo e migrazioni (14-16 gennaio) a Maastricht nei Paesi Bassi. Nonostante le buone intenzioni delle Istituzioni si è visto già che trasferire online gli incontri cittadini o, peggio, gli incontri tra cittadini e istituzioni rende difficile stabilire un dialogo costruttivo che alla fine porti a dei risultati concreti. Non è da escludere che si pensi di prolungare l’esercizio oltre la primavera 2022, per dare moto di “recuperare” il tempo perso durante l’inverno, quando il virus colpisce di più.