Bruxelles – L’Unione europea alza la voce e mostra i muscoli. Di fronte ad attori che distorcono il mercato per fare pressioni, l’UE si dota di strumenti di difesa commerciale. Introduzione di dazi, restrizione alle importazioni di prodotti e servizi, esclusione da appalti pubblici, nessun accesso ai fondi europei: sono queste le azioni che la Commissione europea propone di adottare contro chi non rispetta le regole ed esercita pressioni indebite sull’Unione.
Le nuove regole, se approvate così come proposte, non richiederanno l’unanimità in Consiglio quanto un voto a maggioranza qualificata inversa per bloccarne l’attuazione. “E’ più semplice”, spiega Valdis Dombrovskis, commissario per il Commercio. “Rende tutto più immediato ed efficiente”.
Non si fa alcuna menzione specifica nei confronti della Cina o della Russia, che nel gas ha un’arma di pressione notevole, ma è evidente che le misure “di difesa”, come tiene a precisare Dombrovskis, sono pensate principalmente per questi Paesi. “Operiamo in un contesto internazionale conflittuale, dove il commercio viene armato per altre ragioni geopolitiche”. Riferimenti che spostano l’attenzione a est dell’Europa, anche se in realtà “si tratta di uno strumento orizzontale, non pensato per Paesi terzi specifici, ma per qualunque Stato terzo che agisce al di fuori del quadro internazionale”.
I nuovi strumenti di difesa commerciale intendono essere proporzionati ma soprattutto inquadrati nel solco del diritto internazionale. Una precisazione che serve a far capire l’intenzione dell’Europa a non lasciarsi intimorire. “Faremo le nostre valutazioni, capiremo con che tipo di minaccia abbiamo a che fare, e poi decideremo”. Questo strumento, assicura “ci consentirà di rispondere alle sfide geopolitiche dei prossimi decenni, mantenendo l’Europa forte e agile”.