Bruxelles – I tre testi di riforma della PAC approvati sia dal Consiglio che dal Parlamento Europeo (Piani strategici, Organizzazione comune dei mercati agricoli e sul finanziamento, gestione e monitoraggio) sono formalmente entrati in vigore dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE lunedì 6 dicembre. La nuova PAC – che conta quasi 387 miliardi di euro, più del trenta per cento delle risorse di bilancio – sarà in vigore dal primo gennaio 2023 fino al 2027, con un regime transitorio tra 2021 e 2022 che colma il divario tra la legislazione attuale e il nuovo esercizio.
Dopo quasi tre anni di lavoro politico tra le tre istituzioni che ha portato a consolidare i tre testi di riforma, si è avviato il lavoro sulla cosiddetta legislazione “secondaria”, che dettaglia l’attuazione della riforma in concreto. Domani (9 dicembre) la commissione per l’agricoltura all’Europarlamento (AGRI) dovrà votare su due testi di cosiddetto diritto derivato della nuova PAC: l’atto delegato sulle tipologie di intervento e quello sugli organismi di pagamento, la gestione finanziaria e la liquidazione dei conti.
La maggior parte dei gruppi politici all’Europarlamento è scontenta delle pressioni della Commissione europea per adottare tutto il diritto derivato in così poco tempo, mentre gli Stati dovrebbero votare i due testi in seno al Comitato speciale per l’agricoltura (CSA) in programma il 10 dicembre. Parallelamente gli Stati membri devono presentare entro il 31 dicembre 2021 le loro bozze di piani strategici, dei veri e propri “piani di azione” con cui intendono attuare gli obiettivi della nuova politica agricola comune. La Commissione si prenderà qualche mese di tempo per valutarli, chiedere eventuali correzioni