Bruxelles – Spinta sulle vaccinazioni primarie e secondarie, misure ‘non farmaceutiche’ rafforzate, sequenziamento genomico del virus e tracciamento dei contagi, ma anche revisioni regolari sulle restrizioni ai viaggi. Messa alle strette dalla variante Omicron del Coronavirus la Commissione Europea propone oggi (primo dicembre) un nuovo compendio di azioni che gli Stati membri dovrebbero attuare per un approccio comune e coordinato alle sfide che gli Stati membri ancora si trovano ad affrontare.
Nella comunicazione l’Esecutivo propone revisioni regolari e quotidiane delle restrizioni di viaggio essenziali nella UE, per mantenere basso il livello di diffusione delle infezioni da variante Omicron. Focus necessario anche sulle dosi di richiamo del vaccino per continuare a mantenere alto il grado di protezione e su azioni politiche in grado di superare lo scoglio dell’esitazione ai vaccini in molti Paesi dell’UE. “Ci troviamo di fronte a una doppia sfida”, ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, scendendo in conferenza stampa a presentare l’iniziativa. “Da un lato, siamo nel mezzo della quarta ondata, dall’altro la nuova minaccia della variante Omicron”.
L’esecutivo dell’UE ha ribadito che i 27 membri dell’UE devono intensificare le campagne di vaccinazione. Con le case farmaceutiche BioNTech-Pfizer la Commissione ha negoziato per avere dal 13 dicembre i vaccini destinati ai bambini tra i cinque e gli 11 anni, a cui è destinata una dose ridotta rispetto a quella che viene somministrata negli adulti. La presidente assicura che ci saranno dosi sufficienti per vaccinare tutti con la dose di richiamo anche il prossimo anno, con i produttori di BioNTech/Pfizer e Moderna pronti a fornire 360 milioni di dosi in più entro la fine di marzo. Ha ringraziato il Sudafrica per la trasparenza e la tempestività con cui ha “ci ha messo a conoscenza di cosa stava succedendo, così da darci modo e tempo di reagire”. Ha consentito ai governi di prendere la decisione in poche ore di chiudere i confini ai voli da alcuni Paesi dell’Africa meridionale.
Interrogata dai giornalisti sull’utilità dell’obbligo vaccinale come arma per contrastare l’esitazione alla somministrazione, ha detto che una “discussione merita di essere fatta” anche se non è tra le prerogative della Commissione Europea ma rimane di competenza degli Stati membri. Ha aggiunto che “abbiamo una pandemia in corso, abbiamo i vaccini che salvano la vita ma non vengono utilizzati adeguatamente ovunque. E questo è un costo sanitario enorme”, ha specificato. “Penso che sia comprensibile e appropriato condurre questa discussione adesso: come possiamo incoraggiare e pensare potenzialmente a un vaccino obbligatorio, anche se c’è bisogno di un approccio comune”.
“L’emergere della variante Omicron non fa che aumentare l’urgente necessità di vaccinare e rafforzare la nostra immunità al fine di spezzare le catene di trasmissione”, ha aggiunto la commissaria Stella Kyriakides, al fianco di von der Leyen. “Laddove necessario, devono essere introdotte misure di salute pubblica efficaci, tra cui il distanziamento sociale e le mascherine. Dobbiamo agire rapidamente e con decisione per limitare la diffusione del virus e mitigare il suo impatto”.