Roma – Più Unione della salute, più attenzione al settore farmaceutico e al suo sviluppo. La commissaria per la Salute, Stella Kyriakides, sceglie Eunews per annunciare la politica delll’esecutivo comunitario per migliorare l’integrazione di un settore per troppo tempo lasciato agli Stati. “La crisi sanitaria ha dimostrato che l’Unione europea non era pronta per questa crisi, e che solo insieme potevamo superarla”, dice intervenendo al panel “EU4Health ed HERA: I 27 verso l’Unione europea della salute?”, organizzato in occasione dell’ottava edizione di How Can We Govern Europe (HGE8), il più importante evento sull’attualità europea organizzato da Eunews.
L’importanza dell’avvenimento e la centralità della testata sono ormai un dato di fatto. “Sono lieta di partecipare all’ottava edizione di How Can We Govern Europe. L’evento di oggi riunisce proprio il tipo di coalizione di cui abbiamo bisogno per fornire un cambiamento sostenibile e inclusivo in tutta l’UE”.
Afferma che “la variante Omicron desta preoccupazione“, anche se “non è chiaro al momento quanto è contagiosa o pericolosa”, e che per rispondere a queste domande “c’è bisogno di tempo, per studiarla”. Al di là di questo l’UE è pronta a continuare con il percorso che porta all’Unione europea della salute. “Il programma per la Salute investirà 5,3 miliardi nei prossimi anni, a dimostrazione del fatto che per noi la salute è una priorità. Siamo al lavoro per proteggere la salute dei cittadini“.
Kyriakides tiene a precisare che a Bruxelles “la nostra attenzione per l’immediato è la preparazione a situazioni di crisi“. In tal senso la missione chiave di HERA è di “rafforzare la preparazione e il coordinamento dell’UE di fronte a crisi sanitarie”. Per questo “HERA dovrà valutare le contromisure”. Ci sono 6 miliardi di euro solo per HERA dal bilancio comune. Quindi si interverrà sulle imprese del settore, perché “per la strategia farmaceutica vogliamo sostenere l’innovazione“. La ricerca e il lavoro con le imprese diventa quindi centrale”.
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C’è poi una visione più ampia, quella di un’Unione indipendente. “Per l’UE, l’autonomia strategica aperta è una priorità politica. Miriamo a migliorare la capacità di resistenza dell’UE riducendo le nostre dipendenze strategiche, in particolare diversificando le catene di approvvigionamento”. Un’autonomia che si rende necessario anche quando si parla di salute. La Strategia farmaceutica per l’Europa, spiega, “vuole sostenere l’innovazione nei bisogni medici non soddisfatti e garantire una fornitura di farmaci a prezzi accessibili, di alta qualità, sicuri e più ecologici per tutti i pazienti nell’UE”.
Ma la parola d’ordine resta “coordinamento”. Di fronte alle crisi sanitarie “condividiamo tutto lo stesso obiettivo di contrastare le crisi sanitarie trans-frontaliere”. Ecco perché la Commissione europea propone revisioni “regolari e quotidiane” delle restrizioni di viaggio essenziali nell’UE, al fine di mantenere “basso” il livello di diffusione delle infezioni da variante Omicron.