Bruxelles – Cominciate a prendere appuntamento col vostro psicologo di fiducia: il telelavoro è la nuova regola di vita. Più chiaro di così Paolo Gentiloni non poteva essere. “Il teleworking, o nuove versioni di versioni di telelavoro, rimarrà”. Il commissario europeo per l’Economia, intervenendo al Tech and Politics Forum del Financial Times, tesse le lodi della rivoluzione digitale. “In tempo di pandemia la digitalizzazione ha evitato il completo spegnimento dell’economia”. Dunque il modello anche detto ‘smart-working’ funziona, e per questo va potenziato.
Non è la prima volta che le istituzioni comunitarie si schierano per un mantenimento di un modello che di fatto annulla la separazione tra sfera priva e sfera lavorativa. Se la stessa Commissione UE ha scelto di proseguire lungo questa strada anche dopo la pandemia, la BCE ha suggerito di puntare sul consolidamento del telelavoro. Oggi (29 novembre) Gentiloni, non offrendo alcuna circoscrizione alle sue parole, lascia intendere che il concetto casa-lavoro è un qualcosa di superato, e che neppure una fine della crisi sanitaria potrà ripristinare.
Attenzione, però. Il Parlamento europeo ha avvertito sui rischi di un eccessivo ricorso alla lavoro da casa. Quanti lo fanno hanno più del doppio delle probabilità di lavorare oltre le 48 ore settimanali massime previste rispetto alle persone che lavorano nella sede del datore di lavoro. Si rischiano dunque maggiore stress, fatica, esaurimento nervoso. Se il telelavoro è la nuova regola da seguire, occorre tenere a mente che può essere una regola pericolosa per la salute. Ecco perché serviranno accorgimenti per evitare che la casa si trasformi in luogo di ‘arresti domiciliari’.
Il processo però appare irreversibile. “Il numero di persone a lavorare stabilmente da casa è passato dal 5 per cento al 13 per cento” di tutti i lavoratori attivi, insiste Gentiloni. Sulla scia della pandemia “il dato è più che raddoppiato”, le tecnologie si sono evolute, e per farlo sono stati investiti soldi. “Non torneremo indietro alle situazioni precedenti”. Quindi sarà bene abituarsi all’idea, e anche alla nuova vita.