Bruxelles -Dopo un avvio lento all’inizio dell’anno, soprattutto dovuto al contraccolpo di Brexit, il commercio agroalimentare dell’UE riprende a crescere, trainato soprattutto dalle esportazioni. Secondo il periodico aggiornamento della Commissione europea, pubblicato oggi (26 novembre), il valore totale del commercio agroalimentare dell’UE (esportazioni più importazioni) tra gennaio e agosto di quest’anno ha raggiunto un valore di 210,5 miliardi di euro, con un aumento del 5,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020.
Le esportazioni sono aumentate del 7 per cento a 127,5 miliardi di euro, mentre le importazioni sono cresciute del 2,3 per cento a 85 miliardi, con un avanzo commerciale agroalimentare totale di 44 miliardi (+17 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2020). Cresce l’export verso gli Stati Uniti, in aumento di 2 miliardi di euro, trainato in gran parte dalle buone performance di vino, distillati e liquori. Inoltre, le esportazioni verso la Cina sono aumentate di 812 milioni di euro, mentre in valore si registrano incrementi anche delle esportazioni verso Svizzera (+531 milioni di euro), Corea del Sud (+464 milioni di euro), Norvegia (+393 milioni di euro) e Israele (+5 milioni di euro).
Le esportazioni nel Regno Unito durante questo periodo (116 milioni di euro) sono rimaste stabili rispetto allo stesso periodo. Quanto ai prodotti specifici, i primi otto mesi del 2021 hanno visto forti incrementi dei valori delle esportazioni di vino (+2,5 miliardi di euro) e superalcolici e liquori (+ 1,3 miliardi di euro), con incrementi rispettivamente del 31 per cento e del 32 per cento, mentre diminuiscono le esportazioni di grano (-892 milioni di euro) e di alimenti per l’infanzia (736 milioni di euro).