Bruxelles – Sono passati otto mesi dall’inaugurazione ufficiale dell’European Innovation Council, il nuovo programma dell’Unione Europea a sostegno dell’innovazione e dello sviluppo di tecnologie all’avanguardia. Mentre si succedono le aperture dei primi canali di finanziamento, la Commissione UE fa i conti con i risultati della fase-pilota (2018-2020), per elaborare le direttrici di sviluppo dell’acceleratore di start-up (qui il link al report).
Secondo quanto emerge dalla relazione d’impatto dei primi tre anni pilota dell’European Innovation Council, il programma ha sostenuto 5.500 start-up, che hanno attratto 9,6 miliardi di investimenti da venture capital (capitale di rischio da parte di un fondo di investimento per finanziare l’avvio o la crescita di un’attività), aziende e banche. Queste nuove realtà societarie hanno raggiunto una valutazione di circa 50 miliardi di euro, tra cui si sono distinti 91 centauri (aziende valutate 100 milioni di euro o più e non ancora quotate in borsa) e 2 unicorni (superiore a 1 miliardo). Ma da rilevare è soprattutto il fatto che sono raddoppiate le start-up guidate da imprenditrici: rispetto al 10 per cento del primo anno di fase-pilota, nel 2020 le nuove aziende con a capo un’amministratrice delegata sono il 20 per cento di tutte quelle finanziate.
Il nuovo programma ha già iniziato a stimolare scoperte scientifiche che saranno la base per le nuove tecnologie emergenti. Il rapporto sottolinea gli oltre 800 progetti di innovazione sostenuti dall’European Innovation Council, che includono scambi con piccole e medie imprese e altri partner commerciali e supporto attraverso percorsi di follow-up (assistenza per portare avanti il lavoro delle start-up). Il risultato è che nei primi mesi del 2021 sono stati erogati 100 milioni di euro in finanziamenti di transizione per trasformare le prove di principio sperimentale di laboratorio in imprese commerciali.
Il programma UE per l’innovazione ha come focus primario le nuove soluzioni per l’assistenza sanitaria e le transizioni verdi e digitali: più del 90 per cento del portafoglio di aziende sostenute sta portando avanti progetti in almeno uno di questi campi. Ancora più nello specifico, delle 218 start-up che hanno ricevuto finanziamenti nel 2020, 72 sviluppano soluzioni innovative contro il COVID-19, 64 si inseriscono nel filone del Green Deal e 40 lavorano sulle tecnologie digitali.