Bruxelles – L’Agenzia europea per i medicinali (EMA) raccomanda la somministrazione del vaccino di BioNTech-Pfizer (Comirnaty) anche per i bambini tra i 5 e 11 anni. E’ arrivato oggi (25 novembre) il parere scientifico del comitato per i medicinali per uso umano dell’EMA (CHMP) sviluppato dalla partnership farmaceutica tedesco-statunitense e già approvato per l’uso negli adulti e nei bambini dai 12 anni in su.
La dose di vaccino da somministrare in questo caso sarà inferiore a quella usata nelle persone dai 12 anni in su (10 microgrammi rispetto a 30 µg) e come avviene per le altre fasce di età può essere somministrato con due iniezioni, a tre settimane di distanza la seconda dalla prima. Lo studio su cui si basa il parere scientifico dell’EMA – effettuato su 2mila bambini senza segni di infezione pregressa – dimostra che la risposta immunitaria al virus provocate dal vaccino anche con una dose più bassa (10 µg) in questo gruppo di età “è paragonabile a quella osservata con la dose più alta (30 µg) nei ragazzi dai 16 ai 25 anni”.
La risposta immunitaria alla COVID-19 è valutata sulla base dello sviluppo degli anticorpi. Secondo lo studio, dei 1.305 bambini che hanno ricevuto il vaccino, tre hanno sviluppato la COVID-19 rispetto a 16 dei 663 bambini che hanno ricevuto il placebo. Lo studio conclude che in questo caso “il vaccino è stato efficace al 90,7 per cento nel prevenire la COVID-19 sintomatica (anche se il tasso reale potrebbe essere tra il 67,7 e il 98,3 per cento)”.
Come per gli adulti il comitato dell’EMA ha quindi concluso che i “benefici di Comirnaty nei bambini dai 5 agli 11 anni superano i rischi, in particolare in quelli con condizioni che aumentano il rischio di gravi COVID-19”.Gli effetti collaterali più comuni nei bambini dai 5 agli 11 anni sono simili a quelli delle persone dai 12 anni in su, quindi dolore sul punto in cui si è fatta l’iniezione, stanchezza, mal di testa, rossore e gonfiore al sito di iniezione, dolore muscolare e brividi. Dopo la raccomandazione all’estensione dell’uso del vaccino, la Commissione europea deve emettere una decisione finale per gli Stati che però restano gli unici a poter decidere sulle loro strategie di vaccinazione nazionali.
“La vaccinazione contro il COVID-19 salva migliaia di vite nell’Unione Europea. Ma una nuova ondata ci sta colpendo e dobbiamo intensificare ulteriormente la campagna”, scrive oggi in una nota la presidente della Commssione europea Ursula von der Leyen, la quale sottolinea che “la buona notizia è che abbiamo abbastanza dosi di vaccino. Entro la fine di questa settimana, l’Europa avrà consegnato 1 miliardo di dosi agli nostri Stati membri“.
Von der Leyen afferma anche che “si dovrebbe fare la vaccinazione di richiamo sei mesi dopo la prima. Dobbiamo mantenere l’immunità delle persone vaccinate e le agenzie dell’UE raccomandano ora dosi di richiamo per tutti gli adulti”, anche perché, sosptiene la presidente “i booster ci danno un livello di protezione ancora più elevato rispetto alla vaccinazione originale e si eviteranno molti ricoveri e decessi”.
“Dobbiamo convincere più persone a vaccinarsi – esorta infine von der Leyen -. Un quarto degli adulti dell’UE non è ancora completamente vaccinato. Se non sei vaccinato, sei più a rischio di avere gravi sintomi di COVID-19. La vaccinazione protegge te e gli altri”.