Bruxelles – Sostegno all’economia reale, credito e agevolazioni per le imprese, ma in modo meno massiccio, più mirato e calibrato. La linea da seguire per il prossimo biennio si riassume nella prima delle prime cinque raccomandazioni per la zona euro che la Commissione europea, come ogni anno, produce per tutti i membri con la moneta unica. L’uscita graduale e mirata, ragionata, dal regime di interventi pubblici giustificati dalla necessità di puntellare e far ripartire l’economia del club dei 19 è l’unico vero elemento di novità di un documento che contiene gli stessi richiami dello scorso anno e addirittura di più di un anno fa.
L’esecutivo comunitario, per il periodo 2022-2023, chiede ancora di puntare sulla lotta all’evasione fiscale e alla concorrenza sleale, più liberalizzazione dei mercati laddove ancora se ne ravvede la necessità, migliore uso delle risorse nazionali ed europee. Ancora, la necessità di andare avanti con la trasformazione digitale a tutti i livelli, inclusa la pubblica amministrazione, e con la trasformazione energetica. Qui si torna a chiedere più efficienza energetica, edilizia sostenibile, un quadro normativo che faciliti gli investimenti.
Si sottolinea quindi la necessità di lavorare per evitare fallimenti societari. A tutti, nessuno escluso, si chiedono “azioni per aumentare la capacità dei meccanismo di insolvenza in modo da affrontare in modo efficace e tempestivo il fallimento e la ristrutturazione del debito” e, in questo preciso momento, “concentrarsi su un sostegno più mirato alla solvibilità delle imprese redditizie che sono state sottoposte a stress durante la pandemia e fare un maggiore uso di strumenti di tipo azionario”.
Proprio l’azione mirata è ciò su cui si deve iniziare a ragionare. Si chiede di “differenziare le politiche fiscali tenendo conto delle stato della ripresa, sostenibilità fiscale e necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali”. Contemporaneamente occorre “orientare gradualmente” le misure di bilancio verso investimenti che promuovano una ripresa sostenibile e inclusiva, “coerentemente” con le transizioni verde e digitale, “prestando particolare attenzione alla qualità delle misure di bilancio”. E’ questa l‘uscita graduale e mirata dagli aiuti massicci garantiti finora.
“Moderatamente di sostegno non vuol dire ridurre, vuol dire spendere in modo mirato”, conferma Paolo Gentiloni. Si tratterà più di ‘come’ spendere. “I governi dovrebbero orientare gradualmente le misure fiscali verso gli investimenti e prestare attenzione alla qualità di tali misure”, continua il commissario per l’Economia, che tiene poi a tradurre in lingua comprensibile uno degli interventi richiesti alla voce ‘riforme’. “I governi dovrebbero sostenere le transizioni di lavoro e affrontare la carenza di competenze”, spiega il commissario per l’Economia.