Bruxellex – E‘ Roberta Metsola la candidata del gruppo PPE per la successione a David Sassoli alla guida del Parlamento europeo per la seconda parte della legislatura. L’europarlamentare maltese, 43 anni il prossimo gennaio, l’ha spuntata su Esther de Lange (Paesi Bassi) e Othmar Karas (Austria) ottenendo il 64,4 per cento dei voti dei colleghi di gruppo.
“Sono onorata del mandato forte ricevuto per essere il candidato del PPE alla presidenza del Parlamento europeo”, il commento di Metsola dopo il voto, che promette di “lavorare sodo per continuare a costruire ponti in quest’Aula, mentre lavoriamo insieme per portare avanti importanti fascicoli legislativi e avvicinare il processo decisionale ai cittadini di ogni Stato membro”.
Con la designazione di Metsola si apre ufficialmente la corsa al posto più alto del Parlamento europeo, la cui elezione avviene due volte, a inizio legislatura e allo scadere della metà dell’Eurocamera. “Ho già segnali positivi da altri gruppi”, assicura Manfred Weber, presidente del gruppo dei popolari, che ora invoca “nuove alleanze” per l’elezione di Metsola e per il prosieguo della legislatura. Confida nel sostegno dei liberali, e guarda a possibili alleati, verosimilmente a destra.
I liberali certamente gradiscono una donna, e Metsola la candidata per la presidenza è sicuramente una mossa azzeccata per il PPE. I liberali hanno però fatto sapere di voler salvaguardare l’equilibro istituzionale, e la partita sarà tutta da giocare, proprio come i socialdemocratici dell’S&D. Weber sottolinea che “dopo oltre 20 anni proponiamo il rappresentante di un Paese non grande”, mentre i socialdemocratici rilanciano Sassoli, sempre di un Paese del sud, del Mediterraneo, ma certamente più grande e influente. La questione geografica rischia di tramutarsi in un boomerang.