Bruxelles – I cittadini europei hanno le idee chiare sui propri diritti digitali, all’alba del decennio che dovrebbe portare l’UE nell’era delle nuove tecnologie. Accesso universale a Internet, competenze ed educazione, accesso ai servizi pubblici: sono queste le prime indicazioni che emergono dalla consultazione pubblica aperta dalla Commissione Europea lo scorso 12 maggio (fino al 6 settembre) per individuare i principi-guida e sostenere i valori dell’UE nello spazio digitale.
L’accesso a Internet attraverso una connessione economica e adeguata è stato indicato al vertice dei diritti digitali dalla quasi totalità degli intervistati (96 per cento), così come l’accessibilità dei servizi dell’amministrazione pubblica online (93), anche per i soggetti più vulnerabili e a rischio di esclusione. In questa sezione rientrano anche i servizi sanitari digitali (92 per cento), ovvero l’accesso sicuro alle cartelle cliniche elettroniche.
Sul fronte dell’ambiente online aperto, sicuro e affidabile, il 95 degli intervistati ritiene importante che tutti beneficino della riservatezza delle proprie comunicazioni elettroniche e che bambini e giovani siano digitalmente alfabetizzati, per saper navigare nell’ambiente online in modo responsabile. Una sensibilità evidente dei cittadini UE sui propri diritti in ambito di educazione e competenze digitali, attraverso un’istruzione di alta qualità e inclusiva.
Ci sono poi le questioni dell’identità digitale europea, che possa essere utilizzata ovunque sul territorio comunitario per accedere a servizi online pubblici e privati, della sostenibilità ambientale (per l’84 per cento degli intervistati i prodotti devono essere realizzati e utilizzati con il minor impatto ambientale possibile) e della sicurezza degli algoritmi, che devono rispettare l’autonomia e il libero arbitrio degli essere umani.
Il sostegno dei cittadini europei agli obiettivi della Bussola Digitale 2030 rafforza il mandato del gabinetto guidato da Ursula von der Leyen nel presentarela proposta per una Dichiarazione interistituzionale sui diritti e i principi digitali entro fine 2021, condivisa con il Parlamento Europeo e il Consiglio UE. I nuovi principi-guida digitali completeranno i diritti che già proteggono gli europei online, come la protezione dei dati personali, della privacy e delle creazioni d’intelletto, la libertà di espressione e di aprire un’attività economica online.