Bruxelles – La Corte di giustizia dell’UE ribalta la sentenza del Tribunale e conferma le sanzioni dell’Unione contro Hamas, precisando che in caso di decisioni di questo tipo la diversa natura del provvedimento giustifica il diverso procedimento di approvazione.
Regola vuole che tutti gli atti adottati dal Consiglio dell’Ue siano firmati dal presidente e dal segretario generale del Consiglio. Ma questo, precisano i giudici di Lussemburgo, vale per le decisioni di carattere generale, mentre le sanzioni, colpendo soggetti ed entità specifici, hanno carattere individuale. Questo fa sì che in caso di misure restrittive “è sufficiente che la motivazione sia debitamente autenticata con altri mezzi”.
Con questa spiegazione la Corte Ue conferma le sanzioni contro Hamas, annullando la decisione del Tribunale del 4 settembre 2019. Allora il consesso degli Stati membri venne criticato per il modo in cui nel 2018 si adottarono le misure restrittive contro l’organizzazione palestinese, e se ne decretò l’annullamento. Hamas, che è iscritta nella lista UE delle organizzazione terroristiche, ha presentato ricorso ma “non ha validamente contestato” le decisioni assunte dal Consiglio, che oltretutto ha agito conformemente alle prassi.