Bruxelles – La transizione sostenibile passa attraverso l’innovazione, e l’innovazione a sua volta passa per il mondo delle imprese, in particolare quelle di dimensioni piccole e medie. Sono loro il cuore pulsante dell’UE, ed è su loro che si dovrà puntare per rendere possibile la trasformazione dell’Europa in senso verde. Per questo “l’inclusività delle PMI” diventa centrale. Su questo fa il punto Elisabetta Siracusa, consigliera della direzione generale per la Stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’unione dei mercati di capitali della Commissione europea (DG FISMA). Su questo invita a puntare.
Le piccole e medie imprese danno lavoro a 100 milioni di persone, e rappresentano il 99% del tessuto produttivo dell’Unione europea. Ora “serve una loro inclusività attraverso prestiti e investimenti” nel processo di trasformazione sostenibile, ribadisce Siracusa in occasione dello European Business Summit. Per ottenere credito, però, le banche devono sapere di fare le concessioni giuste. “Le PMI devono essere riconosciute e riconoscibili”. Vuol dire che “ciò che fanno deve essere identificabile”, in questo caso come attività eco-sostenibile e amica del clima. La riconoscibilità passa per la tassonomia.
“La tassonomia è un sistema di classificazione basato sulla scienza”, spiega la consigliera della Commissione. Sarà la tassonomia la chiave per capire cosa è degno di essere finanziato nell’ambito del Green deal europeo e cosa no. Di conseguenza le PMI che risponderanno alla indicazioni ufficiali potranno beneficiare di prestiti. “La tassonomia dell’UE diventa un ponte tra la classificazione e l’economia reale”, uno strumento per il rilancio economico a dodici stelle. “Le imprese vogliono essere sicure”. Servono regole certe, e la tassonomia intende fornire così da guidarle.
“Abbiamo diversi strumenti per sostenere le imprese”, ricorda ancora Siracusa. “C’è il fondo Horizon Europe per ricerca e innovazione, c’è il fondo per il clima”, ma servirà anche l’aiuto delle banche. “Da quello che sento sono consapevoli della situazione” e della necessità di una maggiore inclusività delle PMI nel processo. Ne va dei destini dell’UE.