Bruxelles – Era già noto che l’approvazione definitiva arriverà solo al vertice dei leader UE di marzo 2022, ma da oggi (martedì 16 novembre) la Bussola strategica per la sicurezza e la difesa dell’Unione Europea diventa un po’ più concreta. I ministri UE degli Esteri e della Difesa hanno dato il via libera al documento presentato dall’alto rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, che prevede “una risposta flessibile e coordinata agli attacchi ibridi che cercano di destabilizzare l’Unione”.
Si parla di sviluppare “una forza modulare di dispiegamento rapido, fino a duemila soldati“. Secondo quanto riportato da Borrell in conferenza stampa, la Bussola strategica UE “gode di ampio appoggio da parte dei ministri della Difesa” ed è stato confermato che “l’adozione della versione finale arriverà al Consiglio di marzo“. In questi quattro mesi l’alto rappresentante UE porterà avanti il lavoro su “una lista di progressi che includa i risultati dei lavori nei diversi livelli del Consiglio”.
Quello presentato ai ministri “è un documento che guiderà l’azione delle truppe europee con misure e tempistiche concrete”, ha assicurato Borrell. “Le nostre forze dovranno addestrarsi insieme, in modo da migliorare la preparazione e l’interoperabilità ed essere pronti a rispondere a tutte le sfide, compresa l’evacuazione improvvisa di cittadini comunitari“, ha aggiunto. Quanto successo ad agosto di quest’anno in Afghanistan è una ferita ancora aperta a Bruxelles, che non ha nemmeno bisogno di essere nominata esplicitamente. Presentando la Bussola strategica di sicurezza e difesa, l’alto rappresentante UE ha sottolineato che “ci troviamo in un ambiente di instabilità internazionale, con attacchi di tipo ibrido che hanno iniziato a colpirci“, come dimostra anche la “nuova tipologia di conflitto con la Bielorussia di Lukashenko“.
La Bussola strategica analizza quattro dimensioni dell’azione UE in ambito di difesa, come elencato da Borrell: “Agire, assicurare, investire e allearsi“. Un tipo di azione “più decisa” alle crisi internazionali, “attraverso un mandato più robusto”. Prima di tutto vanno “individuati i tentativi di manipolazione dello spazio e dello cyberspazio e mettere al sicuro i cittadini”, attraverso “una nuova strategia che ha una dimensione civile e una militare“. È poi necessario fare investimenti strategici “per colmare le lacune nei settori critici e diventare pionieri nell’innovazione tecnologica anche per le strategie belliche”, è stata l’esortazione di Borrell.
E poi c’è il grande tema delle alleanze, dove si deve chiarire il rapporto con l’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord. “Proponiamo una collaborazione nuova con la NATO“, ha ribadito l’alto rappresentante UE, dopo una conversazione con il segretario generale, Jens Stoltenberg: “Rendendo più forte la difesa dell’UE, la Bussola strategica di riflesso rende più forte anche la NATO”. A Bruxelles non si mette minimamente in discussione l’appartenenza all’Alleanza, né tantomeno si vogliono allentare i rapporti transatlantici, ma si inizia a parlare di una soluzione “complementare”, che permetta agli Stati membri UE di “costruire una politica comune in materia di difesa”. Le truppe europee potranno essere utilizzate in autonomia, “se necessario”, o insieme a quelle NATO, “preferibilmente”, ha chiarito Borrell
Che l’Unione sia alla ricerca di soluzioni complementari ma non alternative lo dimostra anche il fatto che i 27 ministri abbiano avallato il “mandato per negoziare un accordo amministrativo” tra l’Agenzia per la difesa europea (AED) e il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti: “È un chiaro segno del rafforzamento della cooperazione transatlantica in questo settore”, ha concluso Borrell, che ha anche ricordato che “in parallelo stiamo lavorando per lanciare un dialogo sulla sicurezza e la difesa tra Bruxelles e Washington“.