Bruxelles – Economica, sociale e ambientale. Tutte e tre le dimensioni della sostenibilità dovranno essere centrali nella nuova gestione europea delle foreste, i più grandi pozzi naturali di assorbimento del carbonio che possono contribuire agli obiettivi del Green Deal. E’ quanto hanno sottolineato oggi (15 novembre) i ministri europei dell’Agricoltura riuniti in un Consiglio Agrifish a Bruxelles che hanno adottato la loro posizione sulla nuova Strategia UE per le foreste per il 2030 proposta dalla Commissione Europea a luglio nel quadro del pacchetto ‘Fit for 55’ e che ha fissato, tra le varie cose, l’obiettivo di piantare 3 miliardi di nuovi alberi nel Continente entro il decennio.
Nelle conclusioni adottate, così come negli interventi che si sono susseguiti in sessione pubblica, i ministri hanno tutti sottolineato l’importanza di trovare un equilibrio tra gli aspetti ambientali, sociali ed economici della gestione forestale in UE, oltre che di conservare le particolarità delle foreste e della loro gestione nei vari Stati membri. Più di una perplessità è emersa all’unanimità riguardo alla richiesta della Commissione Europea nella sua comunicazione di presentare dei piani strategici nazionali specifici per la silvicoltura, ovvero l’insieme delle attività che si occupano di controllare crescita, composizione, struttura e qualità di una foresta.
La nuova Politica agricola comune che entrerà in vigore nel 2023 fino al 2027, tra le altre, sarà un’opportunità per un sostegno più mirato ai silvicoltori e allo sviluppo sostenibile delle foreste, soprattutto attraverso il secondo pilastro dello sviluppo rurale che prevede un nuovo bilancio verde (fissato dai negoziati al 35 per cento dell’intera PAC). I piani di Bruxelles per le foreste si inquadrano nel più ampio progetto del pacchetto sul clima ‘Fit for 55’ di rimuovere 310 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente fino al 2030.
I ministri hanno sottoscritto infine un punto per chiedere alla Commissione di includere nella strategia una dimensione internazionale per frenare la deforestazione globale. Secondo uno studio di quest’anno pubblicato dal WWF,l’Unione Europea è dopo la Cina il secondo importatore globale di materie prime derivate dalla deforestazione tropicale, dall’olio di palma alla soia al cacao. Bruxelles lavora da mesi a un nuovo regolamento sull’impatto sulle foreste all’estero dei prodotti che vengono poi immessi sul mercato europeo, che dovrebbe essere adottato e svelato dall’esecutivo mercoledì 17 novembre come parte del pacchetto “Natura: suolo, deforestazione, rifiuti”.
Le conclusioni dei ministri sono state bene accolte dal commissario per l’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, che non ha potuto prendere parte alla riunione perché risultato positivo al Coronvarus e dunque è in quarantena.
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