Bruxelles – I respingimenti di richiedenti asilo lungo la frontiera serbo-ungherese non sono cessati, e adesso la Commissione europea è decisa a farla pagare cara a Viktor Orban. L’UE chiede “sanzioni pecuniarie nella forma di una somma forfettaria e di una penalità giornaliera” per il governo di Budapest, deferito alla Corte di giustizia europea per il mancato rispetto della sentenza di condanna di un anno fa.
La decisione è stata presa nell’ambito del pacchetto mensile di infrazioni. Per il team von der Leyen dopo la condanna dei giudici di Lussemburgo e l’invito a mettersi in regola, “non sono state adottate le misure necessarie per garantire un accesso effettivo alla procedura di asilo”. Inoltre le autorità ungheresi non hanno chiarito come i richiedenti asilo possano restare in territorio ungherese in caso di ricorso in una procedura di asilo.
L’Ungheria ha continuato in sostanza a respingere i migranti in violazione di ben tre direttive: quella sulle procedure d’asilo , quella sulle condizioni di accoglienza, e quella sui rimpatri. Per questo motivo si è deciso di richiedere sanzioni pecuniarie. La mossa rischia di surriscaldare ancora di più il confronto tra le due parti. Nei giorni scorsi il governo ungherese ha chiesto alla Commissione il rimborso, tramite fondi europei, delle barriere anti-migranti erette per gestire i flussi migratori.