Bruxelles – Stangata a Google confermata. Il Tribunale dell’UE dà ragione alla Commissione europea. Il colosso del web ha abusato della sua posizione dominante avendo favorito il proprio servizio di acquisti comparativi rispetto ai servizi concorrenti, e convalida l’ammenda di 2,42 miliardi di euro inflitta dall’Antitrust comunitario nel 2017.
La società potrà fare appello, ma intanto incassa una prima sconfitta legale. I giudici di Lussemburgo riconoscono “la natura anti-concorrenziale” della condotta di Google. Ha agito “favorendo il proprio servizio di acquisti comparativi (Alphaneb) sulle sue pagine dei risultati generali attraverso una visualizzazione e un posizionamento più favorevoli”, relegando agli ultimi posti o in posizioni meno favorevoli i risultati dei servizi di confronto concorrenti. “Google favorisce il proprio servizio di shopping comparativo rispetto ai servizi concorrenti”.
L’ammontare record della multa si spiega anche con la portata dell’illecito contestato da Bruxelles, che varca i confini dell’UE. Il popolare motore di ricerca ha abusato della propria posizione sul web in 13 Paesi dell’Area ecomomica europea (Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Svezia, Regno Regno e Norvegia).
Non è la prima volta che l’UE infligge una stangata a Google imponendo multe salate. In totale l’impresa statunitense è stata condannata a pagare oltre otto miliardi di euro per le sue condotte contrarie alle regole europee.