Bruxelles – Parola d’ordine: telelavoro. La BCE è convinta che la chiave per il successo economico nel mondo post-COVID passi per la trasformazione tecnologica, la digitalizzazione del lavoro. La crescita dipende dalla produttività, e quest’ultima può essere meglio garantita con lo smart-working. E’ la conclusione a cui giungono gli autori dello studio della Banca centrale europea sull’impatto della pandemia sulle dinamiche di rendimento imprenditoriale.
La crescita della produttività all’interno dell’impresa “sta beneficiando dell’accelerazione della diffusione del digitale causata dalla pandemia”, evidenziano gli analisti di Francoforte, convinti che “in prospettiva, la crescita della produttività dipenderà in larga misura dal consolidamento di un’ampia diffusione del digitale e dalla progettazione delle strategie di uscita dal sostegno politico”.
L’accelerazione del digitale ha innescato un cambiamento dal quale tornare indietro non sembra possibile. Lo scoppio delle crisi sanitaria e le misure di contenimento introdotte per cercare di circoscriverla hanno obbligato le aziende ad adeguarsi rapidamente al lavoro a distanza e stabilire nuovi canali di vendita e contatto con i clienti, che hanno avuto un impatto sui loro accordi lavorativi e commerciali. Adesso che il mondo delle imprese ha trovato un nuovo assetto che garantisce utili e ripresa, immaginare di smantellare l’impianto è fuori discussione.
“L’andamento della produttività a lungo termine dipenderà in larga misura dallo sviluppo e dalla digitalizzazione di istituzioni, infrastrutture, competenze e metodi di produzione e gestione”, continua lo studio della Banca centrale europea. Parola d’ordine: telelavoro, dunque. “L’adozione del digitale deve essere diffusa, tra i settori e le imprese”.
Una presa di posizione sostenuta dai dati. La produttività, misurata come valore aggiunto del settore per ora lavorata, risulta aumentata subito dopo la prima ondata di blocchi in settori come l’informazione e la comunicazione e la finanza, “dove il personale potrebbe lavorare da remoto e le aziende potrebbero trarre vantaggio dalle nuove soluzioni digitali”.