Bruxelles – “Un’Europa in cui per andare in sinagoga bisogna passare un cordone di polizia non mi piace. Non è la mia Europa”. Il vicepresidente della Commissione UE per la promozione dello stile di vita europeo Margaritis Schinas ha illustrato al Parlamento europeo la strategia dell’Unione per la lotta all’antisemitismo e la promozione della vita ebraica. L’audizione si è svolta nella commissione libertà civili, giustizia e affari interni (LIBE) dell’Eurocamera a Bruxelles.
Il piano della Commissione europea
All’inizio del suo intervento, Schinas ha riferito gli allarmati dati di una nuova ricerca sull’antisemitismo: 9 ebrei europei su 10 ritengono che la loro situazione nei rispettivi Paesi stia peggiorando, mentre il 38 per cento di loro sta addirittura pensando di emigrare. Il problema va avanti da alcuni anni, ma c’è stato un netto peggioramento con la pandemia, durante la quale gli ebrei sono stati accusati di molte cose, dall’aver creato il virus fino a voler speculare sulla vendita dei vaccini.
Visto tale clima, Schinas ha preparato un piano che si sostanzia in tre linee di condotta. La prima è quella più prettamente di prevenzione e sicurezza, per la quale si prevede iil raddoppio delle risorse fornite dalla Commissione agli Stati membri per la protezione di luoghi legati alla comunità ebraica. Il commissario greco ha molto insistito sull’importanza di agire sul web, dove si propaga molto dell’odio antisemita. Le piattaforme online dovrebbero dunque assumersi più responsabilità, mentre la Commissione lavorerà per costruire una contro narrativa in risposta alle fake news anti-ebraiche. Su questo tema si inserisce la seconda linea di condotta, ovvero quello del sostegno alla vita ebraica. Dal momento che solamente il 3 per cento degli europei conosce la cultura e le tradizioni israelite, la Commissione si impegnerà a promuoverle attivamente su tutto il territorio dell’Unione.
Infine, Schinas ha tenuto a sottolineare l’importanza dell’educazione e della Memoria e lo ha fatto in una data simbolica, dal momento che oggi 9 novembre 2021 è l’83esimo anniversario della Notte dei Cristalli, in cui i nazisti devastarono sinagoghe e proprietà degli ebrei in Germania. I sopravvissuti dell’Olocausto ci stanno inevitabilmente lasciando, ma il ricordo di ciò che è avvenuto non potrà andarsene con loro. L’Unione europea si attiverà con l’UNESCO per specifici progetti nelle scuole dedicati alla Shoah, mentre altre attività saranno organizzate in collaborazione con lo Stato di Israele.
Il dibattito parlamentare sull’antisemitismo
Il dibattito parlamentare è stato piuttosto scarno, viste le poche presenze tra i deputati in aula. La socialista svedese Ervin Incir si è detta preoccupata per l’avvento dell’estrema destra, in questo spalleggiata dallo slovacco di Renew Europe Michal Simecka. Secondo Incir, la questione dell’antisemitismo va trattata insieme a simili problematiche legate all’estremismo di destra, a partire dall’islamofobia.
Di tutt’altro avviso la deputata belga di ECR Assita Kanko, che ha ricordato come tutti i recenti attentati di matrice antisemita (citando in particolare l’attacco al museo ebraico di Bruxelles del 2014 e quello al supermercato kosher di Parigi concomitante all’assalto alla redazione di Charlie Hebdo del 2015) siano legati all’islam radicale. “Se non riusciamo neanche a dirci questa verità, difficilmente risolveremo il problema”, ha concluso la parlamentare originaria del Burkina Faso. Nel suo giro di risposte, Schinas non ha menzionato l’islamismo, ma ha concordato con Kanko sulla necessità di produrre un piano ad hoc per il solo antisemitismo.