Bruxelles – Alla fine il Belgio prende atto di essere interamente “rosso”, e decreta la fine della gestione di pandemia di COVID-19 attraverso l’introduzione di misure omogenee, uguali per ogni regione. Torna il telelavoro e obbligo di mascherina a scuola e nei negozi, e l’utilizzo di green pass per bar e ristoranti diventa prerequisito d’ingresso in tutto il regno.
La decisione è stata presa dal comitato di concertazione COVID, a seguito del continuo aumento dei nuovi contagi tra la popolazione. Stando ai dati dell’istituto di salute pubblica, solo nell’ultima settimana, tra il 20 e il 26 ottobre, una media di 121 positivi al giorno sono finiti negli ospedali. Si tratta di un aumento del 53% del numero dei ricoveri rispetto alla settimana precedente. Attualmente si registrano oltre 5.500 nuovi casi al giorno, e le autorità decidono di correre ai ripari.
A partire da venerdì, 29 ottobre, scatterà l’obbligo di utilizzo di mascherina nei negozi, nei musei, nei centri culturali, nelle scuole. Obbligo dappertutto, anche nelle Fiandre che finora avevano detto ‘no’ al green pass e tolto l’uso della protezione facciale. In Vallonia professori e studenti della scuola secondaria (il ciclo che va dai 12 ai 18 anni) dovranno tenere la maschera tutto il tempo, anche quando seduti.
Dall’1 novembre scatterà poi la gestione centralizzata della pandemia. Non più misure differenziate a seconda delle regioni, ma provvedimenti uguali per tutti. Obbligo di green pass per bar e ristoranti ovunque, ma soprattutto torna il telelavoro. Si raccomanda “vivamente” di riprendere il regime di lavoro a distanza “per tutto il personale di aziende, associazioni e fornitori di servizi”, a meno che ciò non si riveli impossibile per la natura delle attività dell’azienda o della prestazione del servizio. E’ convinzione dell’organismo che così facendo si riduca il numero di contatti sul posto di lavoro e sui trasporti pubblici, e quindi la circolazione del virus.