- L'Europa come non l'avete mai letta -
lunedì, 2 Giugno 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Difesa
  • Net & Tech
  • Agrifood
  • Altre sezioni
    • Cultura
    • Diritti
    • Energia
    • Green Economy
    • Finanza e assicurazioni
    • Industria e Mercati
    • Media
    • Mobilità e logistica
    • Salute
    • Sport
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Energia
  • Israele
  • Usa
    Eunews
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • Salute
      • Sport
    No Result
    View All Result
    Eunews
    No Result
    View All Result

    Home » Cronaca » Nel 2020 ancora troppi errori nell’uso delle risorse UE

    Nel 2020 ancora troppi errori nell’uso delle risorse UE

    La Corte dei conti europea vede crescere il numero di rimborsi irregolari. Italia ultima per assorbimento dei fondi di coesione. Monito a fare bene col recovery fund

    Emanuele Bonini</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/emanuelebonini" target="_blank">emanuelebonini</a> di Emanuele Bonini emanuelebonini
    26 Ottobre 2021
    in Cronaca
    La Corte dei conti europea controlla la spesa delle risorse comuni. Nel 2020 ancora troppi errori nell'uso delle risorse UE [foto: CEPS]

    Bruxelles – I soldi dell’Unione europea continuano a essere spesi male. Anche nel 2020 i casi di irregolarità, frodi e mancato utilizzo non sono mancati. Il dato è sostanzialmente stabile o addirittura in calo, come nel caso delle frodi accertate, sei rispetto alle nove del 2019. Ciò che preoccupa è che le spese nei conti per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2020 “sono inficiate da errori in misura rilevante“. La revisione della Corte dei conti europea certifica questo, ancora troppi errori nell’uso delle risorse UE.

    Errore, ovvero mettere a carico dell’UE

    Un errore, ricordano i revisori di Lussemburgo, è un importo che non avrebbe dovuto essere posto a carico del bilancio dell’UE ma che invece finisce per gravare sulle spese comuni. Errori si verificano quando i fondi non sono impiegati in conformità alla normativa UE applicabile, e quindi non sono impiegati come previsto dal Parlamento europeo e dal Consiglio all’atto dell’approvazione di detta normativa; oppure, quando i fondi non sono impiegati in conformità a specifiche norme nazionali. Le maglie sono ancora troppo larghe.

    Rimborsi facili, troppo facili

    Il principale uso sbagliato dei soldi europei riguarda “principalmente di spese per rimborsi“, per le quali il livello di errore stimato è del 4 per cento. A causa principalmente di un ulteriore aumento delle spese per le politiche di coesione, dette spese sono aumentate fino a 87,2 miliardi di euro nel 2020. La spesa ad alto rischio rappresenta il 59 percento del totale delle verifiche condotte dalla Corte, ed è aumentata rispetto allo scorso anno, quando ne costituiva circa il 53,1 per cento.

    La genesi dell’errore rimborso è nella giungla normativa degli Stati membri. Su questo la Corte dei conti non ha dubbi. Il rimborso impone l’onere della prova delle spese sostenute dopo aver presentato domanda dichiarando le spese ammissibili per cui si è anticipato la somma di denaro. “Per fare questo i beneficiari devono spesso seguire norme complesse che disciplinano ciò che può essere dichiarato (ammissibilità) e come eseguire le spese in maniera adeguata. C’è dunque terreno fertile per irregolarità, ed è qui che si invitano gli Stati a intervenire.

    Fondi strutturali, nodo europeo ed italiano

    Le regioni hanno bisogno di soldi e l’UE li mette a disposizione, ma gli enti locali non sanno intercettarli. La Corte dei conti europea sottolinea che l’assorbimento dei Fondi strutturali e d’investimento europei (fondi SIE) da parte degli Stati membri “continua ad essere più lento del previsto.” A fine 2020, l’ultimo anno del bilancio settennale 2014-2o20 preso in esame, solo il 55 per cento dei finanziamenti UE decisi per il 2014-2020 era stato erogato. Ciò ha avuto per effetto l’ulteriore aumento degli impegni non ancora liquidati, che a fine 2020 hanno raggiunto i 303,2 miliardi di euro, valore quasi equivalente a due bilanci annuali.

    La fine del 2020 è all’insegna di ancora troppi errori nell’uso delle risorse UE. In pratica tutto questo si traduce per un danno delle aree più svantaggiate. Per l’Italia questo vuole dire penalizzare il Mezzogiorno. Lo sviluppo delle regioni resta al palo. In questa classifica di incapacità di assorbimento dei fondi per le regioni si contraddistinguono in negativo sette Stati membri, capaci di spendere meno della metà di quanto destinato. Si tratta di Malta (47 per cento), Slovacchia (46 per cento), Spagna (45 per cento), Croazia (45 per cento) e Italia (44 per cento). Roma è dunque ultima in questa classifica, confermando una volta di più le sue difficoltà tradizionali e strutturali nell’utilizzo di risorse UE.

    Le sfide per il recovery fund

    Le criticità individuate dai revisori di Lussemburgo pongono la questione del giusto e pieno utilizzo del Meccanismo per la ripresa, Next Generation EU, e il recovery fund in esso ricompreso. Lo strumento senza precedenti varato per far fronte alla crisi economica innescata dalla pandemia di COVID-19 mette a disposizione dei Ventisette risorse aggiuntive pari a 750 miliardi di euro oltre al bilancio settennale 2021-2027. In totale ci sono in ballo qualcosa come 1.824 miliardi di euro, quasi il doppio dell’ammontare dei fondi spesi nel precedente periodo bilancio 2014-2020. “Ne consegue l’ovvia necessità di effettuare controlli efficaci su come vengono spesi i soldi dell’UE nonché sull’ottenimento dei risultati attesi”, mette in guardia Klaus-Heiner Lehne, il presidente della Corte. Un monito valido soprattutto per l’Italia.

    Quello che preoccupa a Lussemburgo è in particolare il rischio di ritardi nell’avvio dell’esecuzione dei fondi a gestione concorrente nel periodo finanziario 2021-2027. “In vista delle grandi sfide che abbiamo davanti, dobbiamo vigilare ancor di più sulla solidità finanziaria dell’UE”, l’altro richiamo di Lehne.

    Tags: auditbilancio eucorte dei conti europeaCovid 19fondi strutturaliitaliaKlaus-Heiner Lehnepandemiaue

    Ti potrebbe piacere anche

    paesi terzi sicuri
    Diritti

    La revisione dei Paesi terzi sicuri fa paura a socialisti, verdi e sinistra. Tarquinio (Pd): “Un passo molto pericoloso”

    30 Maggio 2025
    Politica Estera

    Siria, Ue al lavoro per i rimpatri. Frontex: “Oltre mille ritorni da marzo”

    30 Maggio 2025
    Protesters gather in front of the Office of the Hungarian President in Budapest, Hungary, on April 15. The protests erupt after the parliament passes legislation restricting the right to assembly, banning Pride Marches. (Photo by Balint Szentgallay/NurPhoto) (Photo by Balint Szentgallay / NurPhoto / NurPhoto via AFP)
    Diritti

    Ungheria, l’Agenzia Ue per i diritti fondamentali: “Serie preoccupazioni, Bruxelles intervenga”

    30 Maggio 2025
    I candidati alla presidenza Karol Nawrocki e Rafał Trzaskowski (Foto: Filip Styczyński, profilo X ufficiale)
    Politica

    Ballottaggio in Polonia, con la sfida Trzaskowski-Nawrocki in ballo anche il destino dell’Europa

    30 Maggio 2025
    Cavie da laboratorio [foto: imagoeconomica, via IA]
    Politica

    Sperimentazione su animali, da marzo 2026 il calendario per lo stop Ue

    30 Maggio 2025
    Fabrizio Spada, responsabile Relazioni istituzionali dell'Ufficio di Collegamento del Parlamento UE in Italia [Roma, 29 maggio 2025]
    Notizie In Breve

    Spada (Parlamento europeo): “Nessun prelievo forzoso ai risparmiatori europei”

    29 Maggio 2025

    TUTTI GLI EVENTI CONNACT

    Il Rapporto Draghi in italiano

    di Redazione eunewsit
    9 Settembre 2024
    CondividiTweetCondividiSendCondividiSendCondividi
    Made with Flourish
    paesi terzi sicuri

    La revisione dei Paesi terzi sicuri fa paura a socialisti, verdi e sinistra. Tarquinio (Pd): “Un passo molto pericoloso”

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    30 Maggio 2025

    Un gruppo di 38 eurodeputati chiede alla Commissione europea chiarimenti sulla compatibilità della proposta con il diritto internazionale e sul...

    Siria, Ue al lavoro per i rimpatri. Frontex: “Oltre mille ritorni da marzo”

    di Emanuele Bonini emanuelebonini
    30 Maggio 2025

    Brunner: "Creare le condizioni per rientro sicuro, volontario e dignitoso dei rifugiati". L'eliminazione delle sanzioni alla Siria elemento chiave

    Protesters gather in front of the Office of the Hungarian President in Budapest, Hungary, on April 15. The protests erupt after the parliament passes legislation restricting the right to assembly, banning Pride Marches. (Photo by Balint Szentgallay/NurPhoto) (Photo by Balint Szentgallay / NurPhoto / NurPhoto via AFP)

    Ungheria, l’Agenzia Ue per i diritti fondamentali: “Serie preoccupazioni, Bruxelles intervenga”

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    30 Maggio 2025

    La stretta sui diritti Lgbtq+, il divieto del Budapest Pride, la legge al vaglio del Parlamento per impedire i finanziamenti...

    I candidati alla presidenza Karol Nawrocki e Rafał Trzaskowski (Foto: Filip Styczyński, profilo X ufficiale)

    Ballottaggio in Polonia, con la sfida Trzaskowski-Nawrocki in ballo anche il destino dell’Europa

    di Marco La Rocca
    30 Maggio 2025

    Domenica i polacchi alle urne per scegliere il successore del presidente conservatore Andrzej Duda. Trzaskowski parte in vantaggio, ma la...

    • Editoriali
    • Eventi
    • Lettere al direttore
    • Opinioni
    • Risultati Europee 2024
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy
    • Cookie policy

    Eunews è una testata giornalistica registrata
    Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

    Copyright © 2025 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
    Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
    Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    Attenzione