Bruxelles – L’Unione europea ha raggiunto oggi 26 ottobre la quota di due miliardi di vaccini anti-COVID prodotti nelle proprie fabbriche. A darne l’annuncio con un tweet il commissario al Mercato interno, il francese Thierry Breton.
Nell’Unione europea sono state somministrate circa 590 milioni di dosi, con l’80 per cento della popolazione adulta che ha ricevuto almeno la prima dose e il 75 entrambe. Dei due miliardi di vaccini prodotti nell’UE, più della metà sono stati esportati all’estero. Come ribadito nell’ultimo Consiglio europeo, l’aiuto alla vaccinazione degli altri continenti non è solamente una scelta etica, ma una necessità per evitare che si formino nuove varianti che potrebbero sfuggire ai vaccini. L’Unione europea è il principale produttore mondiale di vaccini a mRNA (Pfizer e Moderna), dimostratisi i più affidabili nel contrastare il COVID-19.
L’annuncio di Breton arriva in un momento in cui il virus sta rialzando la testa in molti territori europei. La situazione peggiore è quella di alcuni Paesi dell’Europa orientale, in particolare Romania e Bulgaria, che hanno la quota minore di vaccinati nell’UE. In entrambi gli Stati gli ospedali sono pieni, con il governo di Sofia sta addirittura valutando di inviare dei malati nella vicina Ungheria.
Netto aumento dei casi anche in molti Paesi dell’Europa Occidentale, dove finora le ospedalizzazioni rimangono sotto controllo grazie all’ampia quota di popolazione vaccinata. Tra i Paesi più colpiti dall’aumento c’è il Belgio: qui il governo ha anticipato ad oggi l’incontro del Comitato Consultivo e sono attese nuove linee guida per fronteggiare quella che è già nota come la quarta ondata della pandemia.