Bruxelles – Una nuova legislazione sul metano, con obiettivi di riduzione delle emissioni vincolanti che coprano tutti i settori coinvolti, per tagliare significativamente le emissioni in UE entro il 2030. E’ quanto chiede il Parlamento europeo in una risoluzione dell’eurodeputata del Partito popolare europeo, Maria Spyraki, approvata con 563 voti a favore, 122 contrari e 11 astenuti. I deputati sostengono la strategia della Commissione Europea per ridurre le emissioni di metano pubblicata a ottobre 2020 in quanto ritengono che la riduzione delle emissioni di metano sia una delle strategie più “efficaci in termini di costi per rallentare il cambiamento climatico e, allo stesso tempo, migliorare la qualità dell’aria e proteggere la salute dei cittadini”.
I piani sul metano dell’UE
L’Esecutivo europeo ha avanzato la sua proposta un anno fa, proponendo una riduzione delle emissioni tra il 35 e il 37 per cento, entro il 2030. Il metano è riconosciuto tra i peggiori gas inquinanti atmosferici che contribuisce ai cambiamenti climatici: intrappola più calore rispetto alla CO2, ma si decompone nell’atmosfera più rapidamente, quindi impegnarsi per tagliare queste emissioni dovrebbe avere un impatto più rapido sul surriscaldamento globale.
Attualmente il 53 per cento delle emissioni di metano in Europa proviene dall’agricoltura, il 26 per cento dai rifiuti e il 19 per cento dall’energia (soprattutto petrolio e gas). Solo questi tre settori rappresentano il 95 per cento delle emissioni totali di metano antropogenico, quello prodotto dall’uomo, diffusi in Europa. Nel suo intervento in plenaria di ieri (20 ottobre), la commissaria per l’Energia, Kadri Simson, ha rivelato che la Commissione sta preparando una proposta legislativa specifica per ridurre le emissioni di metano nel settore energetico da adottare nel dicembre di quest’anno.
Secondo quanto rivelato dalla commissaria la strategia cercherà di migliorare “l’accuratezza delle informazioni sulle quantità esatte e sulle principali fonti di emissioni di metano per consentire misure di abbattimento del metano più efficaci e mirate”, cercherà di “raggiungere riduzioni immediate delle emissioni lungo tutta la filiera energetica, intervenendo su quei fronti dove è possibile agire”, come le perdite e la limitazione dello sfiato e della svasatura”.
Impegni globali
I deputati si soffermano su tutti e tre i settori da cui proviene la maggior parte delle emissioni: agricoltura, energia e rifiuti. Chiedono una legge con misure vincolanti e obiettivi di riduzione del metano, che copra tutti i settori: monitoraggio obbligatorio, comunicazione e verifica (MRV) per tutti i settori che emettono metano, nonché programmi obbligatori di rilevamento e riparazione delle perdite per quanto riguarda i settori energetico e petrolchimico. “Con gli effetti catastrofici delle inondazioni senza precedenti di quest’estate e gli incendi ancora in fase di valutazione, dobbiamo intensificare i nostri sforzi per affrontare le sfide poste dalle condizioni meteorologiche estreme”, ha commentato la relatrice Spyraki dopo il voto. “Abbiamo bisogno di una vittoria rapida per affrontare il cambiamento climatico! Dobbiamo agire immediatamente e ottenere risultati concreti sulla riduzione delle emissioni di GHG per proteggere le persone e il pianeta oggi e in futuro. Fissando obiettivi vincolanti di riduzione del metano, l’UE può svolgere un ruolo chiave nel convincere il resto del mondo a fare lo stesso”.
La relazione chiede inoltre un accordo globale vincolante sul metano da sottoscrivere alla prossima COP26 di Glasgow, la Conferenza sul clima delle Nazioni Unite che si terrà in Scozia dal 31 ottobre al 12 novembre. L’Unione Europea ha sottoscritto nelle scorse settimane con gli Stati Uniti e in tutto 30 Paesi un’Alleanza globale (la “Global Methane Pledge”) per ridurre le emissioni globali di gas metano di almeno il 30 per cento rispetto ai livelli del 2020 entro il 2030, e portare la proposta alla prossima COP26. E convincere gli oltre 190 Paesi a fare lo stesso.