Roma – Dalla campagna vaccinale alle migrazioni, dalle crisi energetica alla trasformazione digitale. Il presidente del Consiglio Mario Draghi presenta alle Camere l’agenda del Consiglio europeo convocato a Bruxelles per domani e venerdì.
Nella lotta al Covid l’UE registra risultati molto positivi, con quattro cittadini su cinque vaccinati ma soprattutto l’Italia ha assunto il ruolo di guida nella campagna, superando la media europea “con l’86 per cento della popolazione sopra i 12 anni che ha ricevuto almeno una dose e l’81 per cento completamente vaccinata”.
Epidemia sotto controllo “grazie alla responsabilità dei cittadini” permette di riaprire scuole e attività economiche ma Draghi insiste nella necessità di “incrementare la fornitura di vaccini ai Paesi più fragili” attraverso il meccanismo Covax a cui l’Italia partecipa assicurando che “triplicherà le donazioni di vaccino da 15 a 45 milioni di dosi”.
Un punto cruciale che verrà trattato al vertice di Bruxelles sarà l’approvvigionamento energetico, la crisi di forniture e aumento dei prezzi. Il premier ha ricordato gli ultimi interventi del governo per alleggerire la bolletta degli italiani e tamponare l’emergenza. L’Italia ha sollecitato recentemente la Commissione a “esplorare rapidamente l’opzione di acquisti e stoccaggi congiunti di gas naturale su base volontaria con misure di medio periodo”, confermando poi l’obiettivo di ridurre la dipendenza da combustibili fossili e aumentare l’utilizzo delle rinnovabili. Nella strada della transizione ecologica l’Italia conferma i target per il 2030 e 2050, e ricordando che un’agenda politica ambiziosa può essere portata avanti se “le nostre scelte sono accettate e condivise in maniera ampia dalla popolazione”.
In Italia c’è grande attesa per il tema delle politiche migratorie che questa volta entrano a pieno titolo nell’agenda del Consiglio europeo, pur essendo ancora lontana la riforma dell’asilo che vende i partner ancora molto distanti da un’intesa. Per Draghi, nonostante i Paesi preoccupati dai cosiddetti “movimenti secondari” abbiano preso atto dell’importanza di prevenire e contenere i flussi irregolari e di incentivare i canali di migrazione legale, “l’Europa dovrebbe impegnarsi di più, seguendo ad esempio il modello dei cosiddetti corridoi umanitari”. Sugli impegni presi il premier italiano chiederà obiettivi, misure di sostegno e tempistiche precise: “E’ essenziale che, già a questo Consiglio, la Commissione presenti piani d’azione chiari, adeguatamente finanziati, e rivolti con pari priorità a tutte le rotte del Mediterraneo”. Draghi ha poi annunciato che chiederà che la Commissione aggiorni i capi di Stato e di Governo sull’implematazione delle politiche migratorie ad ogni Consiglio europeo.
Nell’agenda del vertice anche il tema della transizione digitale e della cybersicurezza. Per centrare gli obiettivi del Next generation EU, una sfida decisiva per l’Europa sarà è raggiungere l’autonomia tecnologica nei semiconduttori. “Dipendiamo sempre di più dalle forniture extraeuropee” ha sostenuto Draghi e “quando queste si bloccano come è accaduto in questi mesi di ripartenza economica, le aziende possono vedersi costrette a fermare o rallentare di molto la loro produzione”. Si tratta di un settore in cui Cina e Stati uniti stanno investendo decine di miliardi e l’Unione europea deve essere all’altezza di questa sfida con “capacità di ricerca, progettazione, sperimentazione e produzione di tutti i Paesi europei per creare, ad esempio, un ecosistema europeo di microchip all’avanguardia”. Per procedere in questa direzione “sosteniamo con convinzione la proposta della Commissione UE di adottare uno European Chips Act per coordinare investimenti e produzione europei di microchip e circuiti integrati”. Draghi sostiene che, come per quella ecologica, per conseguire questo traguardo “non ci sono alternative all’intervento dello Stato, senza il quale queste dure transizioni non avverranno”.
Durante il dibattito sono stati diversi i senatori tra cui Emma Bonino e Matteo Renzi che, sollevando la questione dello scontro con la Polonia, hanno sollecitato un’iniziativa più incisiva da parte dell’UE per riaffermare la supremazia del diritto europeo. Il capo del governo nella replica ha riaffermato il “pieno sostegno alla Commissione nell’affrontare le tensioni, nella reazione ferma seguendo le procedure previste in questi casi”. Questo è un “percorso difficile politicamente prima che giuridicamente” , l’Europa deve andare avanti “senza minare i suoi valori di responsabilità, solidarietà e universalità della giurisdizione della Corte”.